Un momento della festa in Campidoglio per il Celebration Day nel corso dellaz qualei si iscrivono collettivamente nel registro delle unioni civili coppie di omosessuali e eterosessuali. In sala della Protomoteca, davanti ai consiglieri celebranti, uomini e donne si sono baciati, scambiati gli anelli e hanno pronunciato i loro "sì". Nella sala ad assistere alla cerimonia ci sono parenti e amici dei protagonisti della giornata, anziani e bambini, che applaudono emozionati, Roma, 21 Maggio 2015.ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Unioni civili e braccio di ferro nel Pd

Braccio di ferro nel Pd con la maggioranza che dice no allo stralcio della norma sulla ‘stepchild adoption’, mentre i Cattodem provano a proporre una via alternativa per arrivare a una sintesi con un emendamento sull’affido rafforzato. L’emendamento Cattodem  prevede l’affidamento personale del minore alla parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso quando lo stesso è figlio, anche adottivo, dell’altra parte dell’unione civile e il genitore biologico estraneo all’unione civile sia sconosciuto, deceduto o decaduto dalla responsabilità genitoriale. E’ questo quanto si legge nell’emendamento presentato dai ‘Cattodem’ al Senato sull’affido rafforzato. L’emendamento, a quanto si apprende, prima del 22 gennaio potrà essere corretto o integrato. Sarebbero, poi, 31 i senatori del Pd che voterebbero contro il ddl sulle unioni civili qualora l’articolo 5 sulla stepchild adoption passasse nonostante il loro voto contrario. A dirlo è il sito Gay.it, dell’imprenditore Alessio De Giorgi, uno dei più noti imprenditori omosessuali italiani da sempre vicino al Pd. De Giorgi pubblica tutti i nomi dei senatori ‘incriminati’, precisando che i più accesi sostenitori di questa linea sarebbero Nicoletta Favero, Rosa Maria Di Giorgi e Stefano Lepri, e che gli altri si sarebbero limitati a paventare una supposta indisponibilità del presidente della Repubblica Mattarella a firmare la legge sulle unioni civili con la stepchild adoption. Una scelta definita da più parti nel Pd una lista di proscrizione. L’uscita su gay.it per additare al pubblico ludibrio un gruppo di senatori che lecitamente stanno facendo la loro battaglia sul tema della step child adoption è un’iniziativa grave, illiberale, che punta a dividere il Pd e che di fatto indebolisce il traguardo storico dell’approvazione delle unioni civili. La linea dei gruppi Pd e di Matteo Renzi resta, tuttora, quella di andare in Aula con il testo Cirinnà e la previsione della libertà di coscienza sulla ‘stepchild’. Conciliare le posizioni appare al momento così improbabile, che anche qualche ‘laico’ si starebbe orientando a favore dell’ipotesi dello stralcio, con l’intesa di affrontare il tema adozioni in una legge ad hoc. Più facile appare invece un’intesa sul Titolo II e sulla disciplina delle convivenza. Intanto anche i gruppi di Fi, presieduti da Silvio Berlusconi, hanno fatto il punto. Dobbiamo assolutamente comunicare bene la nostra posizione, noi siamo favorevoli alle unioni civili ma non al ddl Cirinnà, è la linea dell’ex premier, al quale segue la richiesta, da parte della maggioranza dei gruppi, di votare contro il testo.

Cocis

 

Circa Roberto Cristiano

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