Di fronte all’impasse al Senato sulle ‘Unioni Civili’, Matteo Renzi decide, per il momento di fermare i giochi e prendersi qualche giorno di riflessione fino all’assemblea di domenica per capire la strategia migliore da seguire. Partendo da un punto fermo, ammette Deborah Serracchiani: ‘Il Pd non ha i numeri per approvare da solo la legge’. E, scherza qualche renziano, stavolta la ‘renzata’, la trovata del segretario Pd per uscire dall’impasse, non c’è. Nel partito di maggioranza relativa si è scatenata una conflittualità feroce tra le varie correnti, a partire da quelle che sostengono il segretario-premier dal quale ci si attende una parola dirimente. Nel gruppo Dem di ieri è stata presa la decisione di andare avanti con il ddl Cirinnà, con l’obiettivo di approvare la legge e far sciogliere dall’aula il nodo dell’articolo 5 e della ‘stepchild adoption’. Quello su cui il premier non transige è di dare all’Italia i diritti alle coppie di fatto, la vera ‘rivoluzione’, a suo avviso, del ddl Cirinnà. E per arrivare all’obiettivo ogni schema al momento è in piedi, sia un patto di maggioranza con i centristi di Alfano per approvare il canguro, magari in due parti, sia un nuovo tentativo di dialogo con M5s, via alla quale ormai credono in pochi. Quanto alla stepchild adoption, lo stralcio è ipotizzabile solo dopo che l’Aula, a scrutinio segreto, l’avrà bocciata. Noi ci proviamo, è la tesi al vertice dem, vediamo nel voto chi dimostrerà di voler rendere il paese più moderno. Il problema delle presunte adozioni gay, cioè a coppie omosessuali, ha rilevanza principalmente per l’oggetto dell’adozione, il bambino. Ricordiamo che il bambino viene concepito da due genitori di sesso diverso, viene sviluppato nell’utero della femmina, viene partorito da questa che si preoccupa da subito istintivamente dell’accudimento e dell’allattamento, attraverso una sensibilità prima di tutto emotiva, determinata anche da condizioni psico-biologiche. Il neonato si identifica prima di tutto sulla madre che lo ha partorito e con cui per nove mesi ha avuto una relazione emotiva primordiale, che per un certo periodo sarà totalmente il centro del suo mondo. Dopo scoprirà gli altri, e se è di sesso maschile successivamente cercherà di identificarsi sulla figura del padre, iniziando le prime fasi dell’orientamento sessuale diversificato. Ciò è indiscutibile e scientificamente accertato, tanto è vero che se questo distacco del maschio dalla figura femminile, mantenendo l’identificazione nella mamma, non riesce, è molto probabile un disturbo dell’orientamento sessuale. Non è un caso che gli omosessuali maschi mantengano un rapporto privilegiato con la madre anche da adulti o talvolta al contrario un rapporto esageratamente conflittuale, comunque una relazione irrisolta. In modalità diverse la stessa cosa accade per la omosessualità femminile, con una identificazione errata nella figura maschile. La natura stabilisce che non esiste omogenitorialità ma genitorialità distinta, finalizzata all’identificazione di genere e all’evoluzione maturativa dell’equilibrio psicologico del bambino attraverso una relazione diversificata con entrambi. Procreare nel corpo di altri attraverso azioni di schiavitù procreativa, a pagamento o meno, è lo sfruttamento del corpo di altri in maniera molto peggiore della violenza sessuale, perchè prevede l’utilizzo della funzione materna da parte di altre persone. Sempre riguardo le adozioni gay è orribile il prelievo del concepito da parte di terzi, qualunque siano poi le prospettive di benessere economico e sociale. Pratica abietta che dovrebbe essere vietata e contrastata in tutti i modi, con i figli concepiti restituiti alle madri naturali. Non ci si preoccupa di tutelare le condizioni di vita degli esseri umani appena concepiti o quando vengono al mondo o i loro processi maturativi ed educativi che segneranno per sempre la loro vita. La natura ha stabilito che i bambini devono essere concepiti, allattati, accuditi e accompagnati nel loro percorso, attraverso il quale diventeranno giovani adulti, attraverso criteri preordinati e chiarissimi bigenitoriali. Ogni manipolazione alla via naturale è abuso, ed è l’esercizio di un diritto che va aldilà dei limiti della natura, e quindi non è un diritto, ma semplicemente il trionfo dei desideri dell’io perverso sull’io naturale di altri esseri umani. La soluzione è allora quella di far tagliare questo nodo di Gordio all’Aula del Senato, attraverso il voto sugli emendamenti all’articolo 5. Il ricompattamento dei partiti di governo avverrebbe in quella sede e non prima con lo stralcio. Ed è quello che presumibilmente dirà Renzi domenica: ‘Avanti con una legge sui diritti delle coppie gay, con l’Aula arbitra sulle adozioni’. Ma c’è anche un rebus prettamente procedurale, che dovrà risolvere Zanda, sebbene in campo sia scesa anche il ministro Maria Elena Boschi, e si tratta dell’emendamento canguro di Andrea Marcucci. Esso serviva a far decadere svariate decine dei 500 emendamenti della Lega ancora in campo, molti dei quali a loro volta mini-canguri e da votare con scrutinio segreto. Tuttavia esso farebbe decadere anche gli emendamenti all’articolo 5, di qui il ‘no’ dei cattoDem che su questo hanno propri emendamenti. Un’ipotesi esaminata è far votare per parti separate il canguro-Marcucci: ‘Prima quella sul solo articolo 5, che potrebbe essere bocciata così da tenere in vita gli emendamenti sulla ‘stepchild adoption’, e poi la restante parte, che se approvata falcidierebbe gli emendamenti della Lega. Su questo i cattoDem ci stanno e si sta valutando se questo sia sufficiente, visto che su M5s nessuno vuole più contare.
Cocis