La via dell’accordo di governo per approvare le unioni civili sembra ormai decisa. In una riunione tra Matteo Renzi ed i capigruppo si sarebbe confermato, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, l’orientamento a portare a casa la riforma con un’intesa con i partner di maggioranza di Ncd. Sembra confermato che il maxi-emendamento, sul quale mettere la fiducia, non conterrebbe la ‘stepchild adoption’ e prevederebbe anche piccoli aggiustamenti anche agli articoli 2 e 3 del ddl Cirinnà. A quanto si apprende, sarebbero accolti gli emendamenti Lumia, già frutto di un’intesa nel Pd, che chiarirebbe i diritti del codice civile estesi anche alle coppie gay. Nella sua e-news il premier ha ribadito la sua linea sulle unioni civili: ‘Tante polemiche, al solito, dopo l’ennesimo dietrofront del Movimento Cinque Stelle che aveva assicurato il sostegno all’emendamento Marcucci, decidendo poi, venti minuti prima del voto decisivo, di cambiare idea. La mia opinione è che non possiamo ritardare ancora l’approvazione della legge, perché sono decenni che con tutte le scuse si rinvia, si ritarda e si rimanda. Adesso è arrivato il momento di decidere, anche a costo di usare lo strumento della fiducia’. C’era stata, in effetti, una prova di intesa con M5S che mercoledì scorso, venti minuti prima del voto, si è tirato indietro. Renzi spiega il cambio della strategia sulle unioni civili nell’incontro con la stampa estera, ricordando che il Pd non ha vinto le elezioni, e al Senato ha solo 112 voti, e bisogna avere un accordo non solo nel partito, ma anche con altri. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, interpellato sulla soluzione in arrivo per il disegno di legge sulle unioni civili afferma: ‘Si’ ai diritti per le coppie anche omosessuali ma non mettiamo di mezzo i bambini, che hanno bisogno di un papà e una mamma. E questo tema investe anche il fatto del matrimonio che non può essere una fotocopia del matrimonio, che è fra uomo e donna’. Secondo il ministro dell’Interno, per quanto riguarda i figli che vivono già con coppie omosessuali le leggi esistenti consentono di coprire dal punto di vista giuridico, e della tutela della continuità affettiva le situazioni esistenti’. M5s si rivolge, nel merito, a Grasso: ‘Chiediamo al Presidente Grasso di convocare urgentemente una conferenza dei capigruppo al fine di definire una tempistica certa per il provvedimento sulle unioni civili ed evitare il maxiemendamento e la fiducia, con cui ancora una volta il governo vuole esautorare il Parlamento e impedire il dibattito su un tema di tale portata’. Questo è quanto afferma il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato, Nunzia Catalfo. Come gli uffici del Senato hanno già fatto sapere, spiega, eliminati gli emendamenti inammissibili, gli estranei per materia e gli accorpabili, ne restano da votare circa 500 e anche meno. Proporremo al presidente Grasso di dare inizio al voto degli emendamenti domani mattina con due sedute fiume, e venerdì mattina avremo la certezza matematica di poter iniziare le dichiarazioni di voto finali. Marcucci, dal canto suo, propone di andare avanti sulle adozioni con un ddl: ‘Continueremo la battaglia su tutte adozioni con altro disegno legge per una legge piena sulle unioni civili con diritti veri alle coppie gay, con battaglia sulle adozioni e non solo quelle speciali’. Il senatore del Pd, già autore dell’emendamento ‘canguro’ bocciato dai Cinque stelle, sembra così confermare le indiscrezioni secondo cui l’adozione del figlio del partner per le coppie omosessuali, attualmente prevista dalla legge Cirinnà, sarà affrontata in una legge complessiva sulle adozioni sia etero che omosessuali. L’ultima parola nel Pd sulle ‘Unioni Civili’ spetterà all’assemblea del gruppo dem oggi alle 13 a palazzo Madama. Ma la strada sembra ormai imboccata e non ci sarebbe spazio per ulteriori mediazioni come la proposta, ipotizzata ieri dalla sinistra Pd, di lasciar votare l’aula sulle stepchild. Ma per le adozioni sembra non ci sia alcun margine e un ddl ad hoc potrebbe riaprire il tema a Montecitorio. Oggi all’assemblea del gruppo al Senato ci sarà anche Renzi, e le previsioni sono quelle di una discussione accesa, ma senza strappi. Insomma, ‘obtorto collo’, la sinistra Pd dovrebbe accettare la strada del maxiemendamento. Monica Cirinnà e Sergio Lo Giudice potrebbero essere gli unici a prendere in considerazione un voto contrario, ma la ‘gabbia’ del voto di fiducia imbriglia il dissenso. Nel Pd dicono che è difficile ipotizzare di riuscire a blindare il voto senza la fiducia perché sono troppe le incognite. Anche alcuni settori dei centristi non sono d’accordo su altri punti della legge, come la reversibilità della pensione per le coppie omosessuali. E se ci sarà la fiducia tra i ‘sì’ dovrebbero esserci anche quelli di Ala. Non è detto comunque che domani si chiuda con un voto e sono attesi interventi di senatori vicini a Renzi per sostenere la soluzione del maxiemendamento con il richiamo al realismo come stella polare. Il premier lo ha ricordato: Non si tratta di concedere qualcosa ad altri, ma avere la consapevolezza che bisogna arrivare a 161 voti e un accordo con qualcuno va fatto’.
Cocis