Bufera sui test di ammissione alle università. Dopo il boom di irregolarità verificatesi negli esami di accesso alle facoltà a numero chiuso, gli studenti corrono ai ripari e preparano i ricorsi. Nel mirino, l’abolizione del bonus maturità, contenuto nel decreto legge sulla scuola che ha causato il moltiplicarsi delle denunce degli aspiranti laureandi che hanno sostenuto i test di ammissione.
“Continuano ad arrivare al sindacato studentesco decine e decine di segnalazioni sulle prove d’ammissione” ha reso noto l’Udu – Unione degli universitari – che sta raccogliendo le segnalazioni e, dopo averle verificate e documentate, ha già annunciato la decisione di avviare i primi ricorsi.
Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’Udu, spiega che “le scorrettezze più grosse sono state registrate ad Ancona e Firenze ma abbiamo segnalazioni di irregolarità anche per i test di Napoli, Roma, Salerno, Chieti, Pisa, Catanzaro e Padova. Stiamo già provvedendo ad imbastire dei ricorsi collettivi per andate a tutelare due errori macroscopici delle due università che secondo noi porteranno l’alterazione di tutte le classifiche, un prezzo pagato sulla pelle degli studenti”.
“E’ assurdo che nella maggior parte dei test, sia stato leso il criterio dell’anonimato – dice – facendo mettere agli studenti la carta d’identità sul banco, o addirittura facendo portare una targhetta con nome e cognome sulla maglietta: in quanto concorso pubblico, il test dovrebbe restare completamente anonimo senza possibilità di collegare in nessun istante il nome del candidato con il codice del compito. Lo denunciamo con forza perché è proprio in queste pieghe procedurali che si nascondono le scientifiche irregolarità che alterano i test. Ancora una volta l’ennesima dimostrazione che l’intera procedura non è lineare, tutto a discapito degli studenti, una vera ingiustizia”.
Secondo l’Udu è “ormai palese a tutti che il numero chiuso non è giusto, non è sensato e non è più sostenibile. La verità è che finché si porranno sbarramenti e blocchi all’accesso all’università continueranno le ingiustizie e quindi continuerà la nostra azione di sindacato studentesco, dalle mobilitazioni ai ricorsi. L’unica possibile via è il definitivo superamento del numero chiuso e speriamo che il Ministro, il Governo e tutto il Parlamento comincino finalmente ad ascoltarci”.