di Andrea Viscardi
E’ quanto emerge da un’ora di colloquio tra il Presidente della Repubblica ed il governatore di bankitalia Draghi. Dal colloquio emerge un’analisi approfondita sulla difficile situazione economica e finanziaria che attanaglia il nostro Paese e non ci sarebbero divergenze tra i due su come affrontarla. Draghi ha confermato a Napolitano che l’intervento della BCE circa l’acquisto dei nostri titoli di stato ci sarà ancora ma non sarà automatico. Verrà subordinata al rispetto degli impegni che il nostro governo ha assunto con gli organi comunitari circa l’efficacia della manovra finanziaria che deve ‘necessariamente, portare alla crescita economica del Paese’. Il concetto è molto chiaro a Napolitano che nei giorni scorsi è più volte intervenuto sul governo e sulle forze politiche di maggioranza e di opposizione, richiamandole al senso di responsabilità nazionale ,onde, in modo coeso traghettare il Paese in acque meno agitate. Naturalmente lo stesso Napolitano è il primo ad aver fiducia che ce la possiamo fare, anzi ha detto, “ce la dobbiamo fare”. Nell’intervista rilasciata a Bruno Vespa ha sottolineato come il nostro Paese sia uscito da tragedie ancor più tremende, soprattutto alla fine della seconda guerra mondiale quando le contrapposizioni ideologiche erano ancora più stridenti, ma nonostante ciò le forze politiche di allora fecero prevalere il bene della Nazione sugli interessi di parte. Si deve ancora considerare, ha continuato il Presidente che non si può più ragionare come si faceva negli anni ‘80 ma in termini di economia globalizzata in cui le economie dei singoli stati sono gioco o forza interdipendenti le una dalle altre. Più chiaro di cosi non si può. Noi invece ci crogioliamo con le vicende di Tarantini Lavitola. Di questo passo dove andremo?