Un uomo completamente nudo sdraiato sulla brandina in una piccola cella. D’improvviso un gruppetto di agenti , con caschi e manganelli, entra nella piccola stanza; lanciano un razzo luminoso, cinque o sei gli sono subito addosso e cominciano a picchiarlo. L’uomo scompare sotto il peso delle manganellate, in un angolo, piange, si dispera. Alla fine una macchia di sangue resta sulla parete, mentre gli uomini somministrano al giovane un’iniezione. Poi, quando tutto finisce, un medico entra in cella. Ma è troppo tardi: l’uomo è ormai morto.
Sembra la scena di un film, ed invece è il video shock di un ragazzo 26 enne picchiato a morte in una cella di un commissariato a Mortsel, vicino ad Anversa, in Belgio. La vittima è Jonathan Jacob, originario di Affligem: è morto nel 2010, ma l’emittente belga Vrt ha mostrato solo ieri sera il video choc del pestaggio, in un reportage del programma Panorama.
L’uomo, cultore di body building, prendeva anfetamine, un prodotto che rende aggressivi: proprio per i suoi comportamenti ‘eccessivi’ era stato fermato dagli agenti. Il magistrato aveva chiesto che fosse internato in una struttura psichiatrica; ma non era stato possibile e dunque l’uomo era finito in cella, dove è morto sotto i colpi dei poliziotti.
L’autopsia ha stabilito che la causa del decesso è stata un’emorragia interna provocata dalle percosse ricevute durante l’intervento dei poliziotti. Un agente è stato rinviato a giudizio per le botte, mentre il medico dell’ospedale psichiatrico per omissione colposa.