Ursula von der Leyen confermata per un secondo mandato alla guida della Commissione europea con 401 voti, mentre 284 eurodeputati hanno votato contro, 15 si sono astenuti e 7 sono state le schede vuote.
La maggioranza necessaria era di 360, perché non ha votato un parlamentare catalano che si era rifiutato di giurare. Sulla carta Ppe, S&D e liberali contano 401, i Verdi che hanno sostenuto von der Leyen hanno 53 seggi. Ora si cercherà di capire quali sono stati i movimenti all’interno dei singoli gruppi. Quel che è certo è che gli eurodeputati di Fratelli d’Italia hanno votato contro.
“Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen”. Lo ha detto il capo delegazione di Fdi all’Eurocamera Carlo Fidanza sottolineando che con la rielezione “non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno”.
“Questo non pregiudica il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare a alla definizione di un ruolo adeguato in seno alla prossima commissione che l’Italia merita”.
Questa maggioranza “è un paradosso che io ho denunciato anche oggi in plenaria, millenaria, cioè i maggiori sconfitti delle elezioni europee, ovvero i verdi che sicuramente sono stati il gruppo che ha subito le perdite maggiori, ma anche i socialisti come Timmermans che in tutta Europa vengono additati al pubblico ludibrio, ma anche i liberal che sono stati affondati dal partito di Macron. Sono coloro che hanno preso in mano il destino di Ursula von der Lyon si è consegnata a loro. Noi avremmo preferito una scelta diversa ma la rispettiamo”. Lo ha detto il copresidente di Ecr, Nicola Procaccini, in un punto stampa dopo il voto che ha confermato Ursula von der Leyen.
“Chi resta fermo resterà indietro, chi non sarà competitivo sarà dipendente”, ha detto von der Leyen prima del voto all’Europarlamento per l’elezione del presidente della Commissione.
“Sono molto grata al gruppo dei Verdi per avermi sostenuto”, ha detto von der Leyen nella conferenza stampa dopo la sua rielezione.
“Il discorso programmatico di von der Leyen e’ stato ‘tailor made’, ossia fatto su misura per gli europarlamentari. Von der Leyen ha bisogno dei 53 voti dei Verdi e per questo ha garantito il Green Deal. Ha strizzato un occhio a loro, tenendo pero’ a dire che non fanno parte del patto, ma daranno una mano perche’ lei ha garantito il Green Deal”. Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato Licia Ronzulli, su La7. “Ricordiamoci che abbiamo un commissario italiano da far votare – ha aggiunto – e Von der Leyen e’ espressione del Partito Popolare Europeo, il partito piu’ grande, che tendenzialmente deve proteggere alle audizioni il candidato Commissario”
Il voto a favore dei Verdi è stato decisivo per il bis di Ursula von der Leyen. E’ quanto emerge da una prima analisi del numero dei voti. La tedesca ha incassato. Con l’annunciato sostegno dei Greens, la maggioranza su cui poteva contare con Popolari, Socialisti e Liberali avrebbe raggiunto la quota teorica di 454 voti. Sulla carta i franchi tiratori risultano quindi oltre 50.
“Ora mi concentro sulla costruzione della mia squadra di commissari per i prossimi cinque anni. Nelle prossime settimane chiedero’ ai leader di proporre i loro candidati. Come ho fatto la scorsa volta, scriverò una lettera e chiederò che vengano proposti un uomo e di una donna come candidati. Unica eccezione, come l’ultima volta, è quando c’è un commissario in carica che rimane. E poi intervisterà i candidati a partire da metà agosto”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa dopo la sua conferma dal Parlamento europeo. “E voglio selezionare i candidati più preparati che condividano l’impegno europeo. Ancora una volta puntero’ a garantire una quota paritetica di uomini e donne al tavolo del Collegio. La nuova squadra si preparerà per superare con successo le audizioni del Parlamento, e poi cerchero’ nuovamente la conferma di quest’Aula”.
‘Una scelta di coerenza, che non compromette il ruolo dell’Italia e non inficia la collaborazione con Bruxelles’, Giorgia Meloni è intervenuta sulla scelta di FdI di non votare per la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea con un videomessaggio da Oxford, dove si trovava per il vertice della Comunità politica europea. “Siamo rimasti coerenti con la posizione espressa nel Consiglio europeo di non condivisione del metodo e del merito”, ha spiegato, chiarendo che “questo non comprometterà la collaborazione che il governo italiano e la Commissione europea hanno già dimostrato di saper portare avanti su molte materie, come ad esempio la materia della migrazione”.
“Voglio approfittare comunque per fare gli auguri di buon lavoro” a von der Leyen, ha proseguito Meloni, sottolineando di non avere “ragione di ritenere che la nostra scelta possa in alcun modo compromettere il ruolo dell’Italia nella Commissione”. “L’Italia – ha rivendicato il premier – è un Paese fondatore, la seconda manifattura, la terza economia d’Europa, con uno dei governi più solidi tra le grandi democrazie europee. Ed è sulla base di questo e solo di questo – ha concluso – che si definisce il peso italiano”.