Usa 2020: la sfida di Trump, duello a distanza in tv con Biden

Donald Trump lancia l’ennesima provocazione e l’ennesimo guanto di sfida: andrà in diretta tv nello stesso orario di Joe Biden, dando vita a un duello a distanza che si preannuncia infuocato, e che è destinato a complicare la vita di telespettatori e giornalisti, nonché quella dei responsabili delle due campagne.

La mossa del duello tv a distanza decisa dal presidente americano, un vero e proprio dispetto a ‘Sleepy Joe’, è chiara: punta a sabotare gli ascolti del suo avversario, il cui appuntamento sulla Abc era stato già fissato da giorni, da quando era definitivamente saltato il secondo dibattito presidenziale. Trump invece, dopo un nuovo comizio a Des Moines, la capitale dell’Iowa, irromperà sempre in prima serata sugli schermi della Nbc e, come Biden, si confronterà con una platea composta da elettori rispondendo alle loro domande secondo il format del townhall. La ‘notte dello zapping’, l’ha già definita qualcuno, con una battaglia innanzitutto su chi otterrà più audience.

Il presidente americano, guarito dal coronavirus, è apparso in buona forma e sembra credere nella rimonta. E anche arringando i suoi sostenitori in un maxicomizio in Pennsylvania ha ribadito di sentirsi bene, “forte come Superman”. In effetti, almeno guardando a sondaggi e previsioni, servono le gesta di un supereroe per recuperare lo svantaggio accumulato nei confronti di Biden, che per l’ultima rilevazione di Opinium condotta per il Guardian è avanti addirittura di 17 punti. Per il sito specializzato

RealClearPolitics, che calcola la media dei principali sondaggi, Trump è però in leggero recupero rispetto ai giorni scorsi, riducendo il gap con il rivale democratico a meno di 10 punti. Un piccolo campanello d’allarme.
La battaglia, insomma, potrebbe essere ancora tutta da giocare. Almeno così sperano nell’entourage del presidente, da dove nelle ultime ore è partito un affondo contro Biden nel tentativo di trascinarlo nello scandalo. Il New York Post infatti ha pubblicato alcune presunte email del figlio dell’ex vicepresidente, Hunter, che dimostrerebbero come Biden incontrò un alto dirigente della società energetica ucraina Burisma.

Azienda nella quale Hunter lavorava. L’incontro sarebbe avvenuto nel 2015, prima delle presunte pressioni esercitate da Biden sul governo di Kiev perché fosse licenziato il procuratore che indagava proprio su Burisma. Le email sarebbero state rintracciate in un personal computer in riparazione.
Insomma, per il clan Trump sarebbe la ‘smoking gun’, la pistola fumante che inguaia il candidato democratico. Ma sulla veridicità dello scoop ci sono molti dubbi, anche perché dietro ci sarebbero Rudolph Giuliani e Steve Bannon, due dei più fedeli alleati del presidente.

Intanto Barack Obama è pronto a scendere in campagna elettorale per dare la spinta finale al suo amico Biden, con un tour in alcuni degli Stati in bilico. La prossima settimana l’ex presidente dovrebbe partecipare a una serie di mini comizi in Pennsylvania, Michigan, Wisconsin e Florida. Al suo fianco potrebbe esserci anche l’ex first lady Michelle, la cui popolarità continua a rivaleggiare con quella del marito.

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