Batosta per la Ferrero Usa. L’azienda americana, filiale del gigante dell’alimentazione italiano, produttore della Nutella, dovrà versare 4 dollari per ogni singola confezione venduta negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2012, per un totale di 3,05 milioni di dollari, perché gli spot pubblicitari non mettevano in rilievo i grassi contenuti nella crema spalmabile. “Un esempio di colazione equilibrata, gustosa e sana”. Non è vero, ribatte Athena Hohenberg, madre di un bambino di San Diego, “non è nè sana, né nutriente, ed è simile a tante altre dolci e contiene livelli pericolosi di grassi saturi”. Anzi fa ingrassare. E così parte la denuncia contro il colosso dell’alimentazione. Ne è nata una class action conclusasi con la condanna per l’azienda americana. La Ferrero Usa ha raggiunto un accordo con i consumatori e si è impegnata a “modificare alcuni spot pubblicitari sulla Nutella” e a rendere più esplicita la tabella nutrizionale sulla confezione.
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“Per dirla con una battuta, non chiederti cosa gli Stati Uniti possano fare per te, …