Obama stacca su Romney nel numero dei grandi elettori. Secondo quanto rivela la media di tutti i sondaggi elaborata dal sito specializzato RealClearPolitics.com (RCP), il presidente americano a ventiquattrore dal voto ne avrebbe in tasca 303, 68 in più del candidato repubblicano Mitt Romney.
Il voto anticipato si è trasformato quindi in un incubo per gli abitanti della Florida, alcuni costretti fino a sei-nove ore di fila per poter scegliere il presidente degli Stati Uniti. Lunghe attese che hanno spinto il partito Democratico a presentare – riporta il New York Times – una mozione a livello federale per costringere le autorità statali a estendere l’orario delle votazioni in Florida per il voto anticipato. “Andiamo incontro a un voto problematico simile a quello del 2000” affermano alcuni osservatori, in riferimento allo scontro elettorale fra George W. Bush e Al Gore, quando fu necessario riconteggiare i voti della Florida per assegnare i grandi elettori in palio. “Vogliamo votare” hanno gridato di fronte ad alcuni seggi molti cittadini in attesa.
Tra Obama e Romney guerra all'ultimo voto. Prosegue il testa a testa tra Obama e Romney nella corsa alla Casa Bianca. Ma alla vigilia dell’attesissimo election day, il presidente può contare su un piccolissimo vantaggio in alcuni stati determinanti. Stando infatti al sondaggio finale dell'istituto Ppp il presidente è al 52% contro il 47% di Mitt Romney in Ohio, considerato Paese chiave per decretare il vincitore. Obama sarebbe in vantaggio anche in Virginia, conquistata quattro anni fa con la prima vittoria nello stato del sud di un candidato democratico dagli anni sessanta.
Ma ogni ricerca, dà risultati diversi. Se infatti si fa riferimento ad un sondaggio compiuto dall'istituto Gallup per Usa Today, i candidati in alcuni Stati ritenuti anch'essi importanti per l'elezione del nuovo presidente, sarebbero entrambi al 48%. L'istituto di ricerca Pew, che ha sondato alcuni elettori che si sono già detti certi della loro scelta, attribuisce invece ad Obama tre punti di vantaggio sullo sfidante: il presidente uscente è accreditato del 48% dei voti contro il 45% del rivale. L'unico dato certo quindi è che, a prescindere dal quando previsto dai sondaggi, quella di domani sarà una sfida all'ultimo voto.