L’americana Debra Milke, dopo aver trascorso 22 anni della sua vita nel braccio della morte, ben presto tornerà ad essere libera. La donna, nel 1991, fu accusata di aver commissionato l’omicidio di suo figlio Christopher, di quattro anni. L’ispettore Saldate, incaricato ad indagare sul caso, le avrebbe negato i più basilari diritti di difesa, estorcendole anche la confessione. Milke viene arrestata e trascorre 22 anni in isolamento nella sua cella, con il permesso di uscire due ore per tre volte a settimana in un cortile, solo per sgranchirsi le gambe. Nel mese di marzo di quest’anno, finalmente la Corte d’appello federale dichiara l’inesistenza di prove tangibili che provino la sua colpevolezza.
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