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Stati Uniti e Gran Bretagna hanno chiuso le rispettive ambasciate nello Yemen ed hanno invitato i propria connazionali a lasciare il Paese per l’instabilità politica e l’alto rischio terrorismo. Lo hanno reso noto il dipartimento di Stato e il Foreign office. Il responsabile del ministero degli esteri britannico per il Medio Oriente, Tobias Ellwood, spiega che “lo stato della sicurezza in Yemen ha continuato a deteriorarsi in questi giorni ed è aumentato il rischio per il nostro personale e ha evacuato il suo personale diplomatico dallo Yemen e chiuso l’ambasciata a Sanaa. La notizia arriva poco dopo la conferma del dipartimento di Stato americano della chiusura dell’ambasciata Usa. Frattanto gli Stati membri del consiglio di cooperazione del Golfo, Arabia Saudita, Bahrain, Emirati, Kuwait, Oman e Qatar, hanno bollato come un “golpe” la dichiarazione costituzionale dei ribelli sciiti Houthi e avvertono che la decisione “porterà il Paese in un tunnel oscuro”. In migliaia hanno manifestato in Yemen accusando i ribelli sciiti Houthi, al potere de facto nella capitale Sanaa ed i ribelli hanno disperso le manifestazioni sparando in aria e colpendo i dimostranti con i bastoni. Anche l‘ambasciata di Francia in Yemen sarà, provvisoriamente e fino a nuovo ordine, chiusa a partire da venerdì 13 febbraio. Lo annuncia il sito della rappresentanza diplomatica transalpina, con un messaggio in cui si invitano anche i francesi che si trovano in Yemen a lasciare provvisoriamente il Paese, il più presto possibile.
