Members of the Federal Bureau of Investigation (FBI) carry on investigations at the scene of Saturday's explosion on West 23rd Street and Sixth Avenue in Manhattan's Chelsea neighborhood, New York, Sunday, Sept. 18, 2016. An explosion rocked the block of West 23rd Street between Sixth and Seventh Avenues at 8:30 p.m. Saturday. Officials said more than two dozen people were injured. Most of the injuries were minor. (ANSA/AP Photo/Andres Kudacki)

Usa, in New Jersey trovati ordigni: uno è esploso. Bomba a New York, fermate 5 persone

Nuovo allarme negli Stati Uniti. All’indomani dell’esplosione avvenuta a Manhattan uno zaino con all’interno 5 ordigni è stato trovato nella stazione di Elisabeth, nel New Jersey. Lo zaino, trovato da due uomini alle 21.30 di ieri sera ora locale, si trovava in un cesto della spazzatura. A riferirlo è la Cnn sul suo sito citando il sindaco di Elisabeth, Chris Bollwage. Nessun cellulare o dispositivo di innesco a tempo è stato rinvenuto accanto agli ordigni, ha precisato il primo cittadino di Elisabeth. Credendo che contenesse qualche valore, ricostruisce ‘NJ.com’,  i due uomini hanno preso l’involucro ma si sono accorti della presenza di fili. A questo punto lo hanno lasciato sul posto e allertato la polizia. Uno di questi cinque ordigni  è esploso mentre il robot degli artificieri,  che stava esaminando lo zaino sospetto,  cercava di disinnescarlo. Nessuno è rimasto ferito. L’ordigno esplosivo appare simile a quello esploso sabato mattina a Seaside Park, sempre in New Jersey. I collegamenti ferroviari tra l’aeroporto internazionale di Newark e Elizabeth sono stati sospesi,  e tutti i treni in partenza per il New Jersey e i collegamenti Amtrak sono stati fermati alla Penn Station di New York. La polizia ha isolato la stazione e chiuso diverse strade della zona. L’ordigno esplosivo ritrovato la notte scorsa nelle stazione ferroviaria di Elizabeth, appare simile a quello esploso sabato mattina a Seaside Park, sempre in New Jersey. Gli inquirenti hanno poi trovato altre tre bombe collegate tra loro con dei fili: lo riporta la ‘Cnn’ spiegando che si tratta di ordigni tipo ‘pipe-bomb’ (tubo bomba). Diversi funzionari di polizia temono che una cellula terroristica attiva composta da molteplici attori possa essere al lavoro nell’area di New York e New Jersey,  e gli inquirenti sono preoccupati per la presenza nell’area di una cellula terroristica attiva’, con diversi membri in azione. L’Fbi sta ascoltando cinque sospetti nel quadro delle indagini sull’esplosione che sabato a Chelsea ha provocato il ferimento di 29 persone. I cinque,   di Elisabeth, nel New Jersey,  erano in auto, definita dagli inquirenti ‘veicolo d’interesse’,  sul ponte di Verrazano a New York (Verrazano-Narrows Bridge) quando sono stati fermati ieri sera intorno alle 8.45 locali mentre si stavano probabilmente recando all’aeroporto. Nessuno di loro è stato al momento incriminato. Ricordiamo che  ieri una bomba è esplosa in un cassonetto a Manhattan, tra la 23ma strada e la 7ma avenue nel quartiere di Chelsea, causando 29 feriti tutti successivamente dimessi dall’ospedale. L’esplosione che ha scosso il quartiere di Chelsea, nel cuore di Manhattan, è stata fortissima: i social media, immediatamente inondati di commenti e notizie, raccontano che il rumore è stato sentito anche sull’altra sponda del fiume Hudson, ad Hoboken. L’ordigno, secondo quanto riporta il ‘Ny Times’, era costituito da una pentola a pressione piena di schegge metalliche. Una bomba, dunque, ‘fatta per uccidere’. Alcuni video mostrano in azione lo stesso uomo nei due siti a New York dove la polizia ha rinvenuto gli ordigni esplosivi.  A qualche isolato di distanza dal luogo dell’esplosione sulla 23ma strada (tra la sesta e la settima Avenue), infatti, é stato trovato un secondo ordigno, molto simile, realizzato artigianalmente con una pentola a pressione da cui uscivano dei fili collegati a un telefono cellulare: l’ordigno é stato rimosso mentre un terzo ‘pacco sospetto’, sempre nella zona, si é rivelato un falso allarme. Vicino alla pentola a pressione è stata trovato un pezzo di carta con una scritta.  Sulla matrice dell’attentato, intanto, continua l’incertezza.  Al momento nessuna pista è esclusa, le indagini proseguono, ma le autorità sono caute nel parlare di terrorismo internazionale. La Farnesina, intanto, ha reso noto che al momento nessun italiano risulta coinvolto nell’esplosione. Per il momento non vi sono prove di una connessione terroristica, ha detto il sindaco di New York, Bill de Blasio, sottolineando però che si é trattato di ‘un atto intenzionale’. Più tardi il governatore di New York, Andrew Cuomo, ha detto che non esiste una prova di una connessione al terrorismo internazionale. Tuttavia, precisa, la fase investigativa è nelle sue prime fasi. Oggi nella Grande Mela è presente il presidente Barack Obama, che al momento dell’esplosione era a Washington ad una cena di gala del Congressional Black Caucus Foundation per onorare Hillary Clinton come prima donna ad ottenere la nomination di un grande partito alla Casa Bianca. Sono presenti  anche decine di capi di Stato e di governo, che oggi parteciperanno ai lavori dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

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