Mitt Romney vince grazie al voto dei più ricchi, di quelli che sono preoccupati dal debito federale e vogliono vedere a tutti i costi Barack Obama fuori dalla Casa Bianca a novembre. Ma è ancora in difficoltà tra gli ultra conservatori, gli evangelici e quelli che si rifanno al Tea Party. Gli exit poll del voto di ieri in Michigan e Arizona conferma i punti di forza e le, tante, debolezze dell’ex governatore del Massachussets. Nello stato del mid west dove è nato e cresciuto Romney è andato bene tra gli elettori con un reddito superiore ai 100mila dollari, con vantaggio di 7 punti su Rick Santorum, che sale addirittura 26 punti tra quelli che ne dichiarano oltre 200mila, secondo gli exit poll della Cbs. L’ex manager di Wall Street – a cui una volta è scappata la battuta infelice ‘mi piace licenziare’ – ha ottenuto invece un vantaggio risicatissimo tra il 31% degli elettori che hanno dichiarato di aver avuto almeno un licenziamento in famiglia negli ultimi tre anni. Ed è stato invece tra i blue collar, la classe operaia, è stato messo in seria difficoltà da Rick Santorum che è stato preferito dagli elettori che hanno almeno un iscritto al sindacato in famiglia. Avrà pesato la gaffe di Romney che per dire che tiene all’industria automobilistica Usa ha detto di aver due Cadillac, ma anche il fatto che tanti democratici del Michigan – uno su 10 elettori – sono andati a votare ieri per il candidato più facile da battere a novembre, cioè l’oltranzista Santorum. E la forza dell’ex senatore italoamericano infatti risiede proprio nella base oltranzista del partito, che nelle ultime elezioni ha avuto un peso determinate, che poi corrisponde al gruppo elettorale con i redditi più bassi. Sempre secondo gli exit poll Cbsnews, infatti, Santorum ha ottenuto un vantaggio di 4 punti su Romney tra gli elettori con redditi inferiori ai 100mila dollari. Sulla scia della sua polemica con Barack Obama, accusato di essere uno snob perchè vuole che tutti i ragazzi vadano all’università, Santorum – che ha ricevuto dure critiche da diversi esponenti Gop per questa sua uscita populista – in Michigan ha ottenuto la maggioranza dei voti, il 41% contro il 35%, degli elettori senza laurea, o che hanno fatto solo qualche anno di università. Interessante notare come Santorum, che ha martellato in queste settimane sui temi sociali, sia riuscito a convincere il 14% degli elettori del Michigan – la percentuale più alta finora registrata – che l’aborto sia la questione principale di queste elezioni. E tra questi elettori ha ottenuto la stragrande maggioranza, il 77%.
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