Il Consiglio della città di New York nella notte ha approvato una legge per consentire agli stranieri di votare alle elezioni locali, diventando la prima grande città degli Stati Uniti a fare un passo del genere. Adottata con 33 voti pro (14 contrari, due astenuti), la nuova legge permette ai “residenti legali permanenti” e alle “persone autorizzate a lavorare negli Stati Uniti” che risiedono a New York e non hanno cittadinanza americana a “partecipare alle elezioni comunali”. Diversi democratici eletti in consiglio comunale hanno accolto con favore un voto “storico”, così come le associazioni per la difesa dei diritti degli immigrati. Questa misura potrebbe infatti interessare circa un milione di stranieri residenti a New York, su un totale di 9 milioni di abitanti.
Roccaforte democratica e progressista, New York ha adottato questo provvedimento in un momento in cui negli Stati Uniti si stanno ripetendo i dibattiti sull’accesso al voto per le minoranze. Diversi Stati chiamando in cause le accuse infondate di frode nelle presidenziali del 2020 hanno approvato leggi volte, almeno all’apparenza, a limitare questi diritti di voto. Giunto alla fine del suo mandato, il sindaco democratico di New York, Bill de Blasio, ha assicurato che “non si sarebbe opposto”. Se applicata, la misura potrebbe entrare in vigore dall’inizio del 2023.