L’uragano Irene inizia a far sentire la sua presenza sulla costa atlantica degli Stati Uniti. Da Boston a New York, a Filadelfia e Washington, circa 65 milioni di americani che abitano in zone vicino alla sponda orientale degli Stati Uniti si preparano alla furia dell’urgano.
Secondo il National Hurricane Center, Irene dovrebbe colpire la costa del North Carolina non prima di sabato. L’uragano si avvicina e New York si prepara. Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha dichiarato lo stato di emergenza mentre il sindaco della grande mela, Michael Bloomberg, deciderà entro sabato mattina, eventuali evacuazioni. E sale la tensione tra la popolazione che sta organizzandosi al meglio. I negozi sono presi d’assalto e in alcuni punti vendita della catena Home Depot le torce tascabili sono già esaurite. Le autorità americane stanno vogliono evitare il diffondersi del panico e rassicurano i cittadini. Per il sindaco di New York Bloomberg i grattacieli della città non sono a rischio e il pericolo principale sono le inondazioni e le cadute di alberi. “I grattacieli sono realizzati per sopportare i venti più violenti” osserva Bloomberg. “I servizi municipali sono mobilitati e hanno avviato l’evacuazione delle apparecchiature delle aree che potrebbero essere inondate”. Tutte le strutture pubbliche stanno correndo ai ripari per attutire i probabili danni causati dalla furia dell’uragano. Gli ospedali a Lower Manhattan hanno cancellato le operazioni previste oggi per prepararsi alle emergenze nel fine settimana. Sono previsti disagi ai trasporti pubblici e la metropolitana di New York potrebbe restare chiusa. E’ stata rinviata anche l’inaugurazione del memoriale per Martin Luther King, in programma domenica e al quale sarebbe dovuto intervenire Barack Obama. Il presidente segue gli sviluppi dell’uragano e per ora la Casa Bianca non prevede un rientro anticipato dalle vacanze a Marthàs Vineyard, previsto per sabato. Il sindaco ha fatto annullare in via precauzionale le 300 feste previste a New York.
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