Usa: accordo raggiunto in extermis, ora il voto

Momenti difficili per il Senato Usa, che le sta tentando tutte per cercare di approdare ad una soluzione definitiva sullo shutdown e sull’aumento del tetto del debito dopo l’avvertimento di Fitch.  L’America ha meno di 24 ore per scongiurare un possibile default. L’accordo non sembra così lontano, e le autorità statunitensi sembrano essere concordi nell’aumento del tetto del debito fino al 7 febbraio e a finanziare il governo fino al 15 febbraio, creando allo stesso tempo una commissione per la riduzione del deficit.

Dopo la marcia indietro della Camera per ben due volte e la sospensione delle trattative, il leader dei repubblicani in Senato Mitch McConnell e il leader dei democratici in Senato Harry Reid sono tornati a sedersi al tavolo. “Stanno lavorando ai dettagli, stanno facendo buoni progressi” afferma il senatore democratico Dick Durbin. Un annuncio potrebbe arrivare nelle prossime ore e l’accordo essere votato successivamente per evitare il default. La riapertura delle trattative che appare come una sconfitta per lo speaker della Camera, John Boehner, il cui piano dopo un confronto fiume è stato respinto dai repubblicani stessi, che hanno deciso di non portarlo in aula nonostante gli annunci. Una bocciatura che spacca il partito repubblicano.

Le prossime ore sono quindi decisive, come decisivo sembra l’incontro il presidente americano Barack Obama e il segretario al Tesoro Jack Lew. Incontro che segue la messa in guardia di Fitch: il rating degli Stati Uniti potrebbe essere tagliato. Fitch per ora lo mette sotto osservazione con implicazioni negative dopo che il Congresso non ha aumentato il tetto del debito in modo tempestivo. “La decisione di Fitch mostra l’urgenza con cui il Congresso deve agire per rimuovere la minaccia del debito” afferma il Tesoro.

Reid e McConnel  verso compromesso, innalzamento debito al 7 febbraio. Intanto Il leader di maggioranza Harry Reid e il leader di minoranza Mitch McConnell stanno lavorando a un compromesso, che alzerebbe il limite dell’indebitamento fino al 7 febbraio scongiurando così il rischio default. E’ inolte prevista la creazione di una commissione incaricata di negoziare i termini di un’intesa di più lungo termine, che passi anche per una revisione della spesa pubblica.

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