Usa. Obama a cena da Clooney: incassi da 15 milioni di dollari

La festa più attesa della campagna elettorale a stelle e strisce, si è svolta nella lussuosa villa dell’attore americano George Clonney, ha portato nelle casse dei Democratici circa 15 milioni di dollari. All’esclusivo party non mancava nessuno del gotha liberal di Hollywood, di cui l’attore è uno dei massimi esponenti. Barbara Streisand, insieme al marito James Brolin, Salma Hayek, Tobey Maguire, Robert Downey, Jeffrey Katzenberg, per alcuni nomi. Ed è stato proprio il capo di DreamsWork, ad annunciare con orgoglio la raccolta “della somma record di quasi 15 milioni di dollari”, sia con i 40mila versati da ognuno dei 150 partecipanti alla festa che con le piccole donazioni raccolte con la lotteria online, dall’accattivante titolo ‘Obama, George and You’ che metteva in palio due inviti al party del secolo. Barack Obama, parla dell’amicizia che lo lega a George Clonney, ci scherza ed afferma: “Io piaccio, lui è amato ed adorato”, ma incassa applausi per l’“outing” sui matrimoni gay. Il presidente, ha elogiato ed apprezzato gli impegni dell’attore per le cause umanitarie, come quella per il Darfur, per la quale nei mesi scorsi Clooney si è fatto arrestare di fronte all’ambasciata del Sudan a Washington. Nel suo discorso, Obama ha ringraziato caldamente anche Katzenberg “non solo per la serata, ma per il suo tenace sostegno sin da quando abbiamo iniziato questo cammino nel 2007”. “Così voglio ringraziare Jeffrey e voglio ringraziare Clooney per aver permesso di usare il suo campo da basket – ha scherzato ancora Obama che, come è noto, è un appassionato giocatore di pallacanestro – sin da quando l’ho conosciuto non ha fatto altro che parlarmi di questo campo”. Di fronte alle star ultra democratiche di Hollywood, che sono grandi sostenitrici dei matrimoni gay, Obama non ha mancato di fare riferimento alla sua storica svolta sulle nozze gay. “Ovviamente ieri abbiamo fatto i titoli dei giornali, ma la verità è che questa è la logica estensione di quello che l’America deve essere – ha detto – non siamo un paese che accoglie tutti, dà a tutti una possibilità, li tratta con equità e così diventa più forte?

 

 

 

 

 

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