Il sito web Parler è improvvisamente riapparso online ieri pomeriggio con un messaggio del suo CEO, John Matze: “Ciao mondo, siamo online?”.
Il messaggio, datato 16 gennaio, fa pensare che il social network popolare tra l’estrema destra Usa abbia trovato una nuova piattaforma dopo essere stato bandito da Amazon Web in seguito all’assalto al Campidoglio.
Secondo una ricerca della Cnn, Parler è ora registrato con Epik, una società che ospita già Gab, un altro social network spesso utilizzato dai membri dell’estrema destra. Ma un portavoce di Epik, Robert Davis, ha smentito che la compagnia stia fornendo l’hosting a Parler.
Robert Davis, un portavoce di Epik, ha detto che la società non fornisce l’hosting web di Parler denunciando “qualsiasi attività utilizzata per creare disagio agli altri in base al colore della pelle, all’etnia, all’origine o alle idee”.
Sotto al messaggio di Matze è anche comparso un aggiornamento sullo status nel quale si sottolinea che “ora è il momento giusto per ricordare a tutti voi, seguaci e hater, perché abbiamo avviato questa piattaforma.
Riteniamo che la privacy sia fondamentale e la libertà di parola essenziale, soprattutto sui social media. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di fornire una piazza pubblica apartitica in cui le persone possano esercitare i propri diritti. Risolveremo qualsiasi sfida ci troveremo davanti e vi riaccoglieremo tutti presto. La dialettica civile non morirà!”