Usa. Romney trionfa in Florida. L’unico che può battere Obama

L’imprenditore e politico statunitense Mitt Romney, viene considerato l’unico candidato che può battere Barack Obama nella prossima tornata elettorale di novembre. Questo, è quello che emerge dagli exit poll pubblicati all’indomani delle primarie in Florida, che mostrano come per il 45% degli elettori che ieri hanno partecipato – a differenza degli altri stati dove si è votato finora, non era necessario essere registrati come repubblicani – la cosa più importante è scegliere un candidato che possa sconfiggere il presidente democratico, e il 58% di questi ha puntato sull’ex governatore del Massachussets. Solo il 33% considera Newt Gingrich affidabile dal punto di vista di quello che gli americani chiamano la “electability”, come del resto mostrano i sondaggi a livello nazionale che danno Obama e Romney praticamente alla pari, mentre il presidente avrebbe 14 punti di vantaggio sull’ex Speaker. Gingrich, comunque, continua ad essere in vantaggio tra gli elettori che si definiscono “veri conservatori” (il 45% contro il 10% di Romney), i “molto conservatori (il 43% contro il 29%) e tra gli evangelici (il 39% contro il 36% di Romney), secondo gli exit poll pubblicati da Politico. Nonostante questo, Romney ha riportato una più che convincente vittoria – oltre 14 punti di vantaggio – in un stato come la Florida il cui elettorato repubblicano nelle ultime elezioni si è spostato su posizioni molto conservatrici, se si pensa al fatto che il paladino del Tea Party Marco Rubio ha sconfitto il Gop moderato Charlie Christ. Su dieci elettori che ieri, sono andati a votare si sono dichiarati repubblicani, e due su tre sostenitori del Tea Party – secondo gli exit poll pubblicati dal Washington Post – ma evidentemente anche nella conservatrice Florida vale di più il principio pragmatico di puntare su un cavallo vincente, piuttosto che sul candidato più ideologico. Tanto che dagli exit poll emerge anche che sarebbe Romney e non Gingrich a trarre vantaggio da un eventuale ritiro dalla corsa di Rick Santorum, al momento il candidato favorito dalla destra cristiana. L’ex senatore della Pennsylvania, nonostante i risultati negativi in Florida, ha dichiarato comunque di voler rimanere in lizza. Dopo la vittoria di Romney in Florida, poi, sarà più difficile per Gingrich continuare a rappresentare se stesso come il candidato outsider e Romney come quello dell’establishment: l’ex governatore del Massachussets infatti ha vinto senza l’aiuto dei due principali potentati del Gop dello stato, appunto il giovane senatore Rubio, che secondo molti sta giocando una propria partita proiettato verso la vice presidenza, e Jeb Bush, l’ex governatore della Florida, che sono rimasti a bordo campo. Ma in Florida Romney ha dimostrato un altro, forse decisivo, vantaggio su Gingrich, quello finanziario: la sua campagna, e il suo Super Pac, il gruppo indipendente, e senza vincoli di spesa, che lo sostiene, hanno speso oltre 15,3 milioni di dollari. Mentre Gingrich e i suoi amici hanno speso quasi 3,4 milioni. Vale a dire che, sulla base del fatto che il vincitore ha ricevuto 771mila voti e lo sconfitto 531mila, Romney ha speso 19,94 dollari a voto, tre volte di più dei 6,38 dollari spesi da Gingrich.

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