‘E’ un giorno triste per il nostro Paese’. Anche Mark Zuckerberg interviene in difesa dei ‘Dreamers’, gli 800mila giovani figli di migranti irregolari, arrivati negli Usa da bambini, cui un provvedimento introdotto nel 2012 da Obama (il ‘Daca’) concedeva il permesso di soggiorno per lavorare e studiare. Il ‘Deferred action for childhood arrivals’ è stato abrogato dall’amministrazione Trump: lo ha annunciato il ministro della Giustizia Usa.
Si tratta di un provvedimento ‘incostituzionale’, ha affermato Sessions, prima di precisare che coloro che beneficiano del programma conserveranno il loro status fino a marzo del 2018, termine entro il quale il Congresso dovrà legiferare sul tema.
Critiche piovono da più parti dell’America. Mentre lo Stato di New York annuncia un’azione legale direttamente contro Donald Trump, prende posizione pubblicamente il fondatore e Ceo di Facebook. ‘La decisione di mettere fine al Daca non è solo sbagliata’, scrive Zuckerberg sul suo profilo: ‘È particolarmente crudele offrire ai giovani il Sogno americano, incoraggiarli a uscire dall’ombra e a fidarsi del governo, e poi punirli per questo’.
I guru dei social racconta di aver conosciuto alcuni Dreamers negli ultimi anni e sono sempre rimasto impressionato dalla loro forza e determinazione. Non meritano di vivere nella paura. Zuckerberg, con oltre 300 amministratori delegati di aziende statunitensi, aveva scritto una lettera aperta indirizzata al presidente per chiedere di non cancellare il Daca.
Poco dopo rompe il silenzio lo stesso Barack Obama, colui che volle la riforma a tutela dei figli degli immigrati arrivati illegalmente. Anche lui parla di decisione ‘sbagliata’, ‘autolesionista’, ‘crudele’. Un giudizio senza mezzi termini che arriva, anche in questo caso, via Facebook.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump difende la decisione presa sul programma per i ‘Dreamers’, affermando che la sua azione non è volta a cancellare di punto in bianco il cosiddetto Daca ma che dà al Congresso una finestra di opportunità per agire finalmente. In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, Trump ha sottolineato di non voler punire i giovani per le azioni dei loro genitori, ma ha affermato: Anche i giovani americani hanno sogni.Dobbiamo anche riconoscere che siamo un Paese di opportunità perché siamo un Paese di leggi’.