Utero in affitto, primi sì al reato universale

La Commissione Giustizia della Camera ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge sulla maternità surrogata, altrimenti definita “utero in affitto”, che dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all’estero. E’ stato approvato in particolare un emendamento della maggioranza che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Le opposizioni hanno votato contro, con il Pd in testa. Il via libera formale, con il mandato al relatore dopo il parere delle altre Commissioni sarà dato la prossima settimana, prima dell’approdo in aula.  Ma intanto è è proprio nel Pd che si levano le prime critiche alla posizione della segretaria Elly Schlein.

“Abbiamo concluso l’esame degli emendamenti con una piccola riformulazione al testo base e procediamo”, afferma la relatrice Carolina Varchi, di Fdi.

“Il testo sulla maternità surrogata licenziato pone l’Italia all’avanguardia nel contrasto ad una pratica disumana che mercifica il corpo delle donne e riduce i bambini ad oggetti. Disincentivare il turismo procreativo che mortifica il corpo delle donne è una battaglia di civiltà. Una sinistra che ha smarrito il senso delle battaglie in favore delle donne è passata da “l’utero è mio e lo gestisco io” alla beatificazione della disumana pratica commerciale dell’utero in affitto. Difendere la sacralità della vita e contrastare la mercificazione della donna perseguendo, ovunque venga commessa, la pratica della maternità surrogata e della compravendita dei bambini era un dovere morale“, commenta in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d’Italia e Sottosegretario di Stato alla Giustizia.

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