Renato Schifani durante la commissione di vigilanza Rai, Roma, 05 agosto 2015. Il via libera della Commissione di Vigilanza alla nomina di Monica Maggioni a presidente Rai è arrivato con 29 favorevoli, 5 schede bianche e 4 contrari. I votanti sono stati 38. Assenti Gionny Crosio, della Lega Nord e Maurizio Rossi del Gruppo Misto. ANSA/ANGELO CARCONI

Va libera dal Senato per fare i termovalorizzatori in Sicilia

Via libera dal Senato ai poteri speciali per i termovalorizzatori in Sicilia. un percorso annunciato e fortemente voluto e sul quale nei giorni scorsi si è espresso anche il Ministro dell’Ambiente in Sicilia. Il presidente della Regione, Renato Schifani, vede ampliati i suoi poteri di commissario straordinario per la gestione dei rifiuti con il preciso scopo di accelerare la realizzazione dei termovalorizzatori. Un emendamento al decreto legge Omnibus, approvato ieri sera al Senato, estende le sue prerogative fino alla fase di appalto per la realizzazione dei termovalorizzatori e altri impianti per l’emergenza rifiuti e idrica finanziati con Pnrr e Pnc. Questo allinea i suoi poteri a quelli del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nella gestione dell’emergenza rifiuti nella capitale. In precedenza, i poteri di Schifani si limitavano alla progettazione e all’approvazione del piano rifiuti.

Gare d’appalto obbligatorie

Nonostante l’ampliamento dei poteri, la costruzione dei due termovalorizzatori previsti in Sicilia, con un costo stimato di 800 milioni di euro, richiederà comunque gare pubbliche. L’emendamento prevede la possibilità di derogare ad alcune norme del codice degli appalti, ma la normativa europea impone procedure ad evidenza pubblica per appalti che superano una determinata soglia, che nel caso dei termovalorizzatori siciliani viene superata. Si prevede quindi una procedura più snella rispetto alla gara tradizionale, ma non un’assegnazione fiduciaria.

 

Termovalorizzatori entro il 2026

C’è già un piano condiviso fra Regione e Ministero al quale mancano passaggi formali ad iniziare dall’assenza, fino ad oggi, di un più generico piano rifiuti che deve prevedere tutto ciò che intorno ai termovalorizzatori si muove e “giustificare” la loro realizzazione: dalla raccolta differenziata ai sistemi di conferimento, dalle discariche della frazione residua alle sovra aree territoriali. Dopo il passaggio in commissione che si esaurirà nei prossimi giorni e che comunque non è vincolante, solo il parere del CgA potrebbe arrestare un iter che viene però considerato blindato e che darà il via libera alla realizzazione dei due impianti di Palermo (Bellolampo) e Catania (area industriale)

Lo stato di avanzamento

E la regione ha già pronto il suo cronoprogramma. il piano rifiuti vedrà la luce entro la fine del 2024, ed esattamente nel mese di novembre. Da allora si potranno lanciare le procedure per i termovalorizzatori. Per realizzarli servono due anni di lavoro dopo il completamento della fase dio gara. Almeno il primo, il più piccolo, potrà essere realizzato entro la legislatura. Nel 2026 si potrà avere, insomma il cantiere aperto.

Minardo: “Servono soluzioni e non continui rinvii”

“L’obiettivo è e resta quello di dotare la Sicilia di moderni termovalorizzatori che mettano la parola fine all’eterna emergenza rifiuti che attanaglia la nostra terra. Se per fare questo occorre equiparare i poteri del commissario straordinario per i rifiuti della Sicilia a quelli del commissario per i rifiuti di Roma è una scelta di assoluto buonsenso. Spiace dunque che siano stati sollevati dall’opposizione dei problemi di natura giuridica o addirittura evocati dei risvolti autoritari”, così Nino Minardo, deputato e Presidente della Commissione Difesa di Montecitorio.

 

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