Vaccini, a Bologna 300 bambini rischiano la sospensione da scuola

 A Bologna ci sono 300 bambini (su 8mila) non in regola con gli obblighi sui vaccini. Si tratta di quei bambini dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali per i quali era stata presentata l’autocertificazione, cui tuttavia le famiglie non hanno fatto seguire la documentazione che ne certificasse la regolarità. Ai genitori l’Amministrazione comunale sta mandando delle e-mail per avvertirli che, da domani e fino a che non saranno presentati i documenti richiesti, i bambini rischiano di star fuori da scuola.

Gli uffici di Palazzo D’Accursio stanno preparando le pratiche per la sospensione, che dovrà essere notificata dai messi comunali casa per casa. Tutte le comunicazioni avverranno tra Comune e famiglie, senza quindi coinvolgere le scuole: questo vuol dire che il personale scolastico non saprà se in classe si presenta un bimbo non in regola. I genitori, però, sapranno che mandarlo a scuola vorrà dire violare la legge.

In generale, stando ai dati in possesso dell’Ausl, a Bologna sono circa 5.000 i bambini non in regola con le vaccinazioni: 840 sono nella fascia zero-sei anni (su un totale di 34.500 bambini) e 4.200 tra i sei e i 16 anni (su una popolazione di 68.000 minorenni). La settimana scorsa, ricorda il direttore del dipartimento di Sanità pubblica, Paolo Pandolfi, l’Ausl ha inviato una lettera a tutti i dirigenti scolastici ricordando la scadenza di oggi.

“Abbiamo tempo fino al 10 giugno”, spiega Pandolfi. Dopodiché i nominativi saranno comunicati alle scuole, che ne terranno conto al momento della formazione delle classi. La legge infatti consente di avere al massimo due alunni non vaccinati per ogni classe, ma ogni preside dovrà valutare le singole situazioni, tenendo conto ad esempio dell’eventuale presenza di bambini immunodepressi. Nel frattempo, sono iniziate le procedure per sanzionare chi non è in regola, a partire dalle famiglie ‘fuorilegge’ già dall’anno scorso (una ventina). Si tratta di una procedura complessa, spiega Pandolfi, perché prima di arrivare alla sanzione vera e propria, l’Ausl ha l’obbligo di inviare almeno tre lettere di richiamo. Tra l’altro, sottolinea il direttore del dipartimento di sanità pubblica, “abbiamo deciso di erogare le sanzioni usando criteri di priorità”.

In altre parole, verranno multate prima di tutto le famiglie degli alunni non vaccinati che nella propria classe hanno “particolari situazioni di difficoltà”, ad esempio legati a bambini non vaccinati per ragioni sanitarie. A conti fatti, comunque, “la legge ha funzionato – rileva Pandolfi – abbiamo raggiunto una percentuale di copertura vaccinale mai vista prima, sia sull’esavalente sia sul morbillo sia sulla rosolia tra gli adolescenti”. Detto questo, allarga le braccia il dirigente Ausl, qualcuno che non si vaccina “ci sarà sempre. Ma lo fanno più che altro per ‘religione’, non per scienza”.

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