Maria Rosaria Capobianchi, sessantasettenne, guida, presso l’ospedale Spallanzani di Roma, il laboratorio di virologia, ottenendo grandi risultati isolando il Covid-19. Ha combattuto in trincea la prima Sars del 2002, l’influenza suina del 2009, fino all’Ebola, identificato nel 1976 nel cuore dell’Africa e protagonista nel 2014 di un’ epidemia.
Intervistata dal Corriere, la napoletana Capobianchi mette in chiaro che ‘qualsiasi prospettiva di un’uscita rapida da questa pandemia, compreso l’arrivo dei vaccini, è semplicemente un’ipotesi consolatoria’. La ricercatrice spiega anche che, seppure il Coronavirus sia un avversario ‘poderoso’, ne abbiamo conosciuti di più letali, l’influenza spagnola del 1918 ha provocato più di 40 milioni di vittime e mezzo miliardo di contagi. Ed è andata a cicli, come tutte le pandemie. Succederà anche stavolta.
Tornando al vaccino la Capobianchi ha spiegato che ‘siamo molto vicini’, ma è ‘probabile che questo virus non sarà stroncato come è successo per il SarS-CoV nel 2002, e quindi avremo a che fare con lui, temo, ancora per molto tempo e diverse altre stagioni, come per le ondate di influenza’.
C’è da considerare che i risultati positivi derivanti dalle sperimentazioni dei vaccini contro il Coronavirus abbia dato il via ad un trend decisamente incoraggiante. Da qualche settimana, le sperimentazioni cliniche hanno iniziato a dare notizie confortanti ed è possibile che nel giro di poco tempo verrà finalmente diffuso un vaccino anti Covid-19 in grado di arginare la diffusione dei contagi. Tutto ciò avrà impatto positivo su vari fronti, ad esempio, in ambito turistico dove non saranno solo le compagnie aeree a beneficiarne. Ne è evidenza il fatto che, nelle ore seguenti all’annuncio dei test positivi sui vaccini, le azioni del comparto turistico sono decollate.
Lunedì scorso le prenotazioni sono aumentate di quasi il 50%“. La compagnia aerea low cost, come tutte le altre, sta viaggiando a ritmi ridotti proprio per far fronte – anche in termini economici – all’enorme calo di turisti che si è verificato nel corso degli ultimi mesi.
Voli aerei, hotel, ristoranti e molto altro: quando finalmente si tornerà a viaggiare l’intero settore potrà tirare un sospiro di sollievo. Stanno già aumentando le prenotazioni per strutture ricettive nel periodo di gennaio-febbraio 2021, tuttavia è probabile che il turismo torni a spostare grandi masse solo la prossima estate. E potrebbero addirittura volerci più di un anno per parlare di una vera e propria ripresa.
Molto sarà cambiato: a partire dalla scelta delle destinazioni sino al mezzo di trasporto da utilizzare. Si sta infatti diffondendo un’idea di turismo slow che ha trovato ampio consenso tra i viaggiatori già la scorsa estate, quando c’è stato un breve periodo di ripresa del settore turistico. Vacanze all’insegna della natura e della scoperta del territorio, che permettono una vera immersione tra le tradizioni e i sapori locali, vivendo appieno un’esperienza in grado di arricchirci davvero.
Non più mete affollate, bensì piccoli paesini dove si respira un’atmosfera diversa, e ancora lunghe camminate o esplorazioni in bici per ritrovare il contatto con la natura. È questo il trend più attuale del turismo, ed è probabile che la ripartenza avrà proprio queste caratteristiche.
Uno studio Usa sull’immunità al Coronavirus è stato pubblicato online. Secondo la ricerca, l’immunità al Covid potrebbe durare addirittura decenni. Otto mesi dopo l’infezione, i ricercatori hanno dimostrato che la maggior parte delle persone ha ancora abbastanza cellule immunitarie per respingere il virus.