Valanga in Valtellina, morta una guida alpina

Nuova tragedia in montagna. Una guida alpina è morta in Valtellina. L’ennesimo incidente è avvenuto al Pizzo del Diavolo, in una vallata tra Ponte in Valtellina e Chiuro. La Procura ha aperto un’indagine sulla vicenda e nelle prossime ore il magistrato potrebbe autorizzare l’autopsia sul corpo del 38enne per accertare meglio le cause del decesso.

 L’allarme è scattato nella serata di martedì 12 maggio 2020 quando Matteo Bernasconi, questo il nome della guida alpina morta, non è rientrato a casa. Come raccontato dai suoi familiari, il 38enne era uscito la mattina per un’escursione e il non vederlo rientrare ha fatto scattare la denuncia. Immediate le ricerche con il corpo senza vita che è stato individuato nelle prime ore di questa mattina. Inutili i tentativi dei soccorsi con il personale medico che non ha potuto fare altro che constatare la morte del 38enne. Il magistrato dovrebbe autorizzare l’autopsia sul corpo dell’uomo per accertare le cause del decesso.

 Matteo Bernasconi era uno degli alpinisti più conosciuti in Lombardia e non solo. Assieme a Fabio Salini aveva compiuto la settima ripetizione assoluta (la prima italiana) nella leggendaria via dei Ragni tanto che nel 2003 è entrato a far parte proprio dei Ragni della Grignetta. L’ultima spedizione prima di questa tragedia era stata fatta in Patagonia insieme a Della Bordella e Matteo Pasquetto. Al termine di questa emergenza amici e colleghi lo ricorderanno visto che non potranno partecipare alle esequie per le norme anti-coronavirus. Una scomparsa che ha colpito l’intero mondo dell’alpinismo visto che il Berna era uno dei più esperti in Italia con diverse spedizioni alle sue spalle.

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