Valentino Rossi si ritira

“Ho deciso di fermarmi alla fine della stagione. Questa sarà l’ultima metà stagione come pilota di Moto Gp”. Lo ha annunciato Valentino Rossi, 42 anni, 25 trascorsi nel circuito dall’esordio nella classe 125 del 1996.

“Mi dispiace un sacco – ha spiegato Rossi – perché avrei voluto correre per altri 20-25 anni, ma purtroppo non è possibile. È stato bello e ci sono stati dei momenti indimenticabili che porterò con me sempre. Dall’anno prossimo un po’ la mia vita cambierà perché non correrò con la moto, che è una cosa che ho fatto per gli ultimi 30 anni”.

Il campione ha aggiunto: “Adoro correre con le macchine, penso che farò questo dall’anno prossimo, ma dobbiamo ancora definire questa decisione. Mi sento un pilota e penso lo resterò per tutta la vita”.

Valentino Rossi è il pilota che più di ogni altro ha lasciato il segno nella storia recente del motociclismo tanto da diventare una icona. Nove titoli mondiali, di cui sette nella classe regina, conquistati con la Honda prima e poi con la rigenerata Yamaha attraversando almeno tre epoche motociclistiche, con il passaggio storico dalle 500 alla MotoGP. Questa, in numeri, la carriera sportiva di Valentino Rossi, che ha vinto 115 gare, conquistato 235 podi e realizzato 65 pole position. Tutto questo in 26 stagioni.

Il talento di Tavullia (Pesaro) ha debuttato nel Mondiale 125 a 17 anni, ed è l’unico nella storia del motociclismo ad aver vinto almeno un mondiale in ogni classe nella quale ha corso (125, 250, 500 e MotoGP). Il suo primo titolo risale al 1997 nella 125, due anni din cui dopo è arrivato quello della 250 e nel 2001 quello della 500. Poi inizia l’era della MotoGP, vince altri sei titoli iridati in sella a Honda e Yamaha, l’ultimo nel 2009. Il ‘Dottore’ è l’unico ad aver vinto nella classe regina con tutte le motorizzazioni: 500, 990 e 800. Inoltre è il secondo, insieme a Eddie Lowson ad aver primeggiato per due anni consecutivi su moto di marche diverse: vinse infatti con la Honda RC211V nel 2003 e l’anno successo, al suo debutto con la Yamaha con la M1.

Rossi in carriera ha sfidato e battuto tutti gli avversari più ostici con cui ha avuto a che fare, da Max Biaggi a Casey Stoner, da Noboru Ueda a Loris Capirossi, da Sete Gibernau a Jorge Lorenzo. Nel 2015 ha sfiorato il decimo titolo mondiale perso tra le polemiche all’ultimo GP di Valencia. Anche nel 2016 altro Mondiale fallito segnato però da due vittorie e il secondo posto nel mondiale. Dal 2017 è iniziata la fase calante: un solo successi ed un quinto posto, poi una terza piazza senza senza vittorie nel 2018 e nel 2019 e 2020 la doppia stagione piena di difficoltà con un settimo e un quindicesimo posto finale.

Nell’ultima stagione il passaggio alla scuderia Petronas sembrava essere un rilancio ma il binomio tecnico non ha dato i risultati sperati collezionando appena 17 punti. Non solo non arrivano i podi ma neanche lo si vede lottare per le posizioni che contano. Arrivati alla pausa estiva era giunto il momento di fare considerazioni definitive. Ora c’è la prospettiva di diventare team principal del Team VR46 Aramco, con il colosso petrolifero saudita sceso in campo per sostenerlo in un nuovo ambizioso progetto. Le moto saranno delle Ducati e una verrà guidata dal fratello Luca Marini.

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