Scoperta a Varese dalla guardia di finanza maxi frode fiscale da oltre 50 milioni di euro, sequestrate 20 tonnellate di rame, beni mobili ed immobili per oltre 2 milioni di euro. Una S.r.l. attiva da quasi dieci anni nel settore del commercio di rottami con l’aiuto di quattro ditte compiacenti, con sede nella provincia brianzola aveva messo in atto un ingegnoso sistema per abbattere le imposte e avere la continua ed ingente disponibilità di fondi illeciti di denaro per effettuare acquisti dal mercato ‘nero’. La Gdf ha scoperto che per 6 anni la srl ha sistematicamente pagato tramite bonifici fatture fittizie, per un imponibile complessivo superiore ai 51 milioni di euro, fatture emesse dalle ditte compiacenti, che non appena ricevuto il denaro sui propri conti correnti provvedevano a riciclarlo ed a riportalo alla sede del loro unico cliente. Un giro a vuoto. E il contante ripulito veniva poi usato dai legali rappresentati della società varesina sia per effettuare acquisti di rottami e di rame al di fuori del circuito legale, sia per i propri scopi personali. La Guardia di Finanza di Gallarate, dopo approfondite indagini coordinate dalla pm Roberta Colangelo della Procura di Busto Arsizio, condotte attraverso l’analisi dei numerosi conti correnti delle società coinvolte e pedinamenti, hanno svelato il sistema e colto sul fatto i corrieri di denaro, proprio mentre riportavano indietro il contante ripulito. Le successive verifiche fiscali hanno consentito di recuperare a tassazione circa 37 milioni di euro di basi imponibili ai fini delle imposte dirette, 7,5 milioni di euro di Iva e 1,5 milioni di euro di proventi illeciti, che le ditte compiacenti trattenevano quale onorario per la loro opera di falsa fatturazione e riciclaggio. I legali rappresentanti di tutte le società coinvolte sono stati denunciati per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, appropriazione indebita e riciclaggio di denaro sporco. Un’altra denuncia, per il reato di esercizio abusivo dell’attività di mediatore creditizio, è scattata nei confronti di un uomo che ha aiutato gli artefici della frode nell’apertura dei numerosi conti correnti. Sono stati inoltre sequestrati beni mobili e immobili nella disponibilità degli indagati tra cui ville, capannoni industriali, numerosi automezzi oltre a 20 tonnellate di rame per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro.
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