In attesa della riapertura delle scuole in Italia, in California è stato diffuso un nuovo caso studio sulla variante Delta. Un insegnante positivo e non vaccinato, secondo uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention, ha contagiato mezza classe. Il focolaio che ne è emerso ha riguardato lo scorso maggio 26 persone tra alunni e loro familiari.
“Questo è quello che è successo in una classe in California nel maggio scorso – ha commentato su Twitter il virologo Roberto Burioni. L’insegnante non era vaccinato e non ha tenuto la mascherina mentre parlava”.
L’insegnante aveva mostrato i primi sintomi il 19 maggio ma ha continuato a lavorare per due giorni prima di sottoporsi al test. Durante questo lasso di tempo ha letto ad alta voce, senza mascherina, a una classe di 24 studenti troppo giovani per poter essere vaccinati.
In seguito, il 23 maggio, l’insegnante ha fatto sapere di essere positivo all’infezione da coronavirus e nei giorni seguenti anche 12 studenti sono risultati positivi. I positivi erano tutti quelli della prima fila, 3 su 5 nella seconda fila e 4 su 14 nelle ultime tre file.
In più si sono contagiati sei studenti di un’altra classe e almeno otto tra genitori e fratelli degli studenti infetti, tre dei quali erano vaccinati con ciclo completo.
Tutti i contagiati, come accertato dai ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), erano positivi allo stesso ceppo di variante Delta. Due i fattori decisivi: l’alto livello di infettività di Delta e di fatto che l’insegnante non era vaccinato né indossava la mascherina.
Inoltre, nella contea in cui si è verificato il contagio c’è il più alto tasso di vaccinazione della California, il 72%. Potrebbe essere questa una delle possibili spiegazioni per cui il focolaio è rimasto limitato a 26 persone.