Paolo Gabriele, l’ex maggiordomo del Papa imputato nel processo denominato Vatileaks, va in cella. “Dato che non sono stati proposti appelli contro la sentenza del 6 ottobre scorso nei confronti di Paolo Gabriele, essa è diventata definitiva. Perciò, per mandato del Presidente del Tribunale, il promotore di Giustizia ha disposto questa mattina la reclusione in esecuzione della sentenza. L’ordinanza viene eseguita in giornata”. Lo ha comunicato questa mattina il direttore della Sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi. “In rapporto alla misura detentiva rimane l’eventualità della concessione della grazia, che, come ricordato più volte, è un atto sovrano del Santo Padre. Essa tuttavia presuppone ragionevolmente il ravvedimento del reo e la sincera richiesta di perdono al Sommo Pontefice e a quanti sono stati ingiustamente offesi”, spiega la Segreteria di Stato. “Se rapportata al danno causato – si afferma ancora – la pena applicata appare al tempo stesso mite ed equa, e ciò a motivo della peculiarità dell’ordinamento giuridico dal quale promana”. “Con il passaggio della sentenza in giudicato, continua Lombardi, Gabriele dovrà scontare il periodo di detenzione inflitto. Si apre inoltre a suo carico la procedura per la destituzione di diritto, prevista dal Regolamento Generale della Curia Romana”.