Veglia e digiuno per dire no alla guerra. L’invito di Papa Francesco è stato accolto da migliaia di pellegrini, che oggi pregheranno con Bergoglioaffinché si eviti un nuovo massacro. “La pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità”. Questo uno dei tanti tweet di Papa Francesco, che ha così rivolto l’ennesimo invito ai giovani ad unirsi in preghiera” Oltre ai diversi messaggi inviati ai leader del G20, affinché scongiurino il rischio di un conflitto mondiale. “Il nuovo appello del Pontefice – ha scritto l’Osservatore romano – giunge nel momento in cui da San Pietroburgo, dove sono riuniti i leader mondiali, non trapelano notizie circa una comune determinazione a favore di una soluzione negoziale della crisi siriana”. Se i grandi del mondo non trovano un accordo. la Santa Sede invece sceglie la strada della diplomazia e della preghiera.
La giornata di digiuno si svolgerà secondo le regole proprie della Chiesa cattolica (un solo pasto nel corso delle 24 ore, possibili solo due piccole ‘infrazioni’, esenti gli anziani e i malati). Poi, dalle 16.30, i varchi della Piazza saranno aperti all’afflusso di chi vorrà partecipare, mentre la Veglia inizierà alle 19 e durerà fino alle 23. La folla attesa è molta e non ci sono biglietti. “L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace!”, aveva detto il Papa all’Angelus. “Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione”. Per volontà di Bergoglio saranno presenti in piazza cinquanta confessori pronti a impartire il sacramento della penitenza e della riconciliazione. Alle 18.30 verrà letto il testo dell’Angelus con cui domenica il Papa ha convocato la giornata. Alle 19 in punto inizierà la veglia vera e propria: prima l’intronizzazione della Madonna ‘salus populi romani’, poi la recita del rosario. Questa prima parte si concluderà con la meditazione del Papa, intorno alle 20-20.30.
Quindi al centro della scena sarà l’ostia consacrata, esposta per l’adorazione eucaristica, mentre l’alternarsi di letture bibliche e preghiere di pace dei Papi del Novecento fino ai giorni nostri guiderà la riflessione interiore trasformandola fin da subito, con la celebre profezia di Isaia, in un nuovo messaggio ai potenti della terra: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri”, “una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”. Al termine di ognuno dei cinque tempi dell’adorazione guidata, sulle note dell’organo cinque coppie di persone – in rappresentanza di Siria, Egitto, Terra Santa, Stati Uniti e Russia – faranno l’offerta dell’incenso. Il penultimo momento della veglia sarà caratterizzato dall’ufficio delle letture – tre brani di Geremia, San Leone Magno e l’Evangelista Giovanni – poi ogni voce tacerà e per circa mezz’ora, fin verso le 22.40, solo la musica riempirà la Piazza e i suoi dintorni. L’ultimo atto della Veglia sarà la benedizione eucaristica impartita da Papa Francesco.