Veliero affondato a Palermo, pronta l’inchiesta sul Bayesian: si punta sulla catena di errori

“Morti come topi”, è questo uno dei punti focali della ricostruzione fatta dalla procura di Termini Imerese, pronta a procedere con gli avvisi di garanzia per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni colpose. In attesa delle operazioni di recupero del Bayesian, il veliero affondato davanti alla costa di Porticello (Palermo), fondamentalmente per esaminare l’imbarcazione e la scatola nera dalle quali si attendono elementi decisivi, l’attenzione degli investigatori si concentra sulle cause del naufragio. L’ipotesi più accreditata è quella di una catena di errori alla base dell’incidente. Gli inquirenti stanno passando in rassegna le azioni e le decisioni del comandante del Bayesian, il 51enne neozelandese James Cutfield e del primo ufficiale Matthew Griffith, 22 anni francese, che ruolo avevano e quale responsabilità nella nave. Anche la posizione dell’armatore è al vaglio. In questa fase delle indagini l’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire la nomina dei consulenti di parte che partecipano agli accertamenti.

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