La RegioneVenetoha stanziato i primi 500 mila euro per i propri territori a confine con l’Emilia, epicentro del terremoto di domenica scorsa. “Si tratta, in attesa che sia completato il censimento dei danni, di uno stanziamento iniziale per le verifiche statiche – spiega il presidente Luca Zaia – e per la messa in sicurezza delle strutture più gravemente danneggiate, soprattutto quelle di prevalente interesse sociale, quali le scuole”.Zaia ha ricordato di aver dichiarato con proprio decreto lo stato di crisi per i Comuni della provincia di Rovigo, dove sono state segnalate diverse situazioni di emergenza, con danneggiamenti soprattutto ai beni monumentali e di culto, e di aver firmato la richiesta al Governo per il riconoscimento dello stato di emergenza. “E’ nostra preoccupazione – continua il presidente – verificare le condizioni degli immobili ad uso scolastico, per alcuni dei quali è stata disposta la chiusura in via precauzionale. Energie e risorse saranno indirizzate per garantire agli alunni e alle loro famiglie di poter portare a termine quest’ultimo scorcio dell’anno scolastico in totale sicurezza”.“Ho avuto modo di parlare in questi giorni sia con il capo del Dipartimento della Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, sia con il collega presidente dell’Emilia Romagna, Vasco Errani – prosegue Zaia – ai quali ho confermato che il Veneto è pronto a dare una mano, con quello stesso spirito di solidarietà di cui abbiamo beneficiato noi in occasione della distruttiva alluvione dell’autunno del 2010. Già domenica sera era giunta in Emilia la prima colonna mobile del Veneto in grado di garantire 200 posti letto agli sfollati”. Zaia, inoltre, ha sottolineato che buona parte del territorio veneto è a rischio sismico e che pertanto è necessario, anche attraverso iniziative di carattere informativo e divulgativo, tenere alta l’attenzione della popolazione sui pericoli che derivano da questi eventi e sulle precauzioni e comportamenti da assumere in caso di terremoto.Il presidente ha escluso chela Regioneintenda introdurre un’accisa sulla benzina per raccogliere risorse da destinare alle zone venete colpite dal terremoto: “Finché ci riusciremo, eviteremo ogni nuova imposizione fiscale ai nostri cittadini – ha detto –. Quando saranno accertati con più precisione i danni al patrimonio edilizio, residenziale, produttivo e culturale, pubblico e privato, partendo dalla considerazione che la zona principalmente colpita è quella emiliana, attueremo la procedura prevista dalla legge per attingere alle risorse del fondo nazionale della protezione civile”.
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