Entra nel vivo la 72esima mostra del cinema di Venezia, anche se uno dei film più attesi è fuori concorso. Si tratta di ‘Spotlight’, film che commuove e convince, a giudicare dagli applausi a scena aperta alle proiezioni dedicate alla stampa. Spotlight mette sotto i riflettori l’inchiesta del Boston Globe che portò alla luce lo scandalo della pedofilia tra i preti della città e la copertura della Chiesa visto che uscirono 600 articoli per raccontare oltre 1000 violenze ai bambini. E a farlo fu un pool Spotlight di giornalisti come si deve. Il film, regia di Tom McCarthy, vanta un cast di tutto rispetto in cui spiccano Michael Keaton, Mark Ruffalo e Stanley Tucci. Di certo farà discutere anche in Italia visto che al centro c’è la figura dell’arcivescovo Bernard Law, che mise tutto a tacere e che, come ricorda l’ultima scena del film, è arciprete emerito della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma. “Non vedo l`ora di vedere il Papa a New York. Il fatto che siamo stati invitati qui a Venezia è davvero significativo, come pure lo è il fatto che avvenga in questo momento con Papa Francesco che sulla questione pedofilia ha fatto scelte importanti e decisive”, dice Mark Ruffalo. Spero che il Vaticano, ha aggiunto l’attore, prenda davvero l`iniziativa di tentare di riparare a quello che è successo, e non mi riferisco a compensazioni monetarie per le vittime ma a tutte le persone che credono nella Chiesa la cui fede è stata offesa, intaccata, colpita da queste vicende. Quello che è successo ai bambini è terribile ma il fatto che questo abbia diminuito la credibilità della Chiesa come istituzione è altrettanto terribile. Bisogna recuperare e curare questi bambini feriti che ora sono adulti. Ma è necessario anche rassicurare le coscienze di chi crede e continua ad avere fiducia nella Chiesa.
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