Quattro caffè e tre amari in Piazza San Marco, con tanto di accompagnamento musicale, sono costati a un gruppo di sette turisti romani, 108,80 euro. Puntuale come ogni estate scatta la polemica sui ‘conti salati’ presentati ai turisti che affollano Venezia. A incidere sul prezzo totale è stata la voce ‘accompagnamento musicale’, che da sola ammontava a 42 euro. Mentre la ‘correzione ‘ al caffè è costata 44,80 euro. I titolari del caffè, che si affaccia sul ‘salotto buono ‘ di Venezia, non si scompongono minimamente. E spiegano “ai turisti viene dato il listino nel quale sono indicati tutti i prezzi, compreso il supplemento per la musica”. Quindi sapevano in anticipo quanto avrebbero speso, perché lamentarsi dopo, è la tesi della difesa. Difende il locale anche Ernesto Pancin, segretario provinciale della Fipe, la federazione dei pubblici esercizi. “Se quei caffè e quegli amari i sette turisti romani li avessero presi cento metri più in là, fuori dalla piazza, avrebbero sicuramente pagato un prezzo diverso”. E rincara: “sono stufo di questi episodi che attaccano di continuo Venezia e i locali apparentemente da salasso. Mi sembra che siano persone che non sanno girare il mondo. Cosa pretendevano di pagare in un caffè che è il top sia nel servizio che nella qualità, seduti in Piazza San Marco e con l’orchestra che suona per loro? Se ne stia a casa certa gente”. E lancia una provocazione: “quel caffé per quanto mi riguarda – conclude – sarebbe dovuto costare almeno 20 euro per i costi che hanno le nostre aziende”. Un po’ esagerato anche se si tratta di una provocazione.
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