Venezuela al voto per la Costituente: almeno 10 morti negli scontri

Altissima la tensione in Venezuela, dove oggi si svolgono le elezioni per l’Assemblea costituente, volute dal presidente Nicolas Maduro e definite un colpo di stato dall’opposizione che aveva invitato al boicottaggio e che denuncia una forte astensione: ‘Ha votato solo il dodici per cento dei cittadini’.

Secondo la commissione elettorale, invece, l’affluenza è stata al 41,5 per cento. Intanto nelle città si sono moltiplicati gli scontri: un candidato è stato ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua casa di Ciudad Bolivar. Secondo quanto fa sapere il ministero dell’Interno, un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione nell’abitazione dell’avvocato José Felix Pineda, 39 anni, che viveva a Ciudad Bolivar, nel sud-est del Paese e ha sparato contro l’uomo a più riprese. In totale almeno 10 venezuelani hanno perso la vita mentre partecipavano alle proteste, tra loro anche un militare.

Tredici persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, 120 in totale da aprile, e la protesta si è estesa in tutto il paese con momenti di vera e propria guerriglia urbana.  Mentre il governo ha continuato ad assicurare che nel paese regna la calma e, nonostante la bassa affluenza, ha definito le elezioni un successo storico del chavismo.

Un appello alla comunità internazionale è stato lanciato dal leader dell’opposizione Leopoldo Lopez che chiede di non riconoscere il voto e denuncia la brutale repressione della protesta. Mentre gli Usa, secondo il Wall Street Journal, stanno valutando l’imposizione di sanzioni contro l’industria petrolifera del Venezuela che potrebbero avere un impatto devastante sull’economia del paese.

Aumentano intanto i paesi americani che non riconosceranno l’esito dello scrutinio: Messico, Colombia, Perù e Argentina; il Cile parla di voto illegittimo; gli Usa condannano le violenze.

Nella parte occidentale di Caracas, nel distretto di El Paraiso, le forze di sicurezza hanno usato veicoli blindati per disperdere i manifestanti esplodendo anche colpi di arma da fuoco di avvertimento, secondo quanto scritto da alcuni testimoni su Twitter.

Intanto il presidente Maduro ha aperto le urne e ha votato nel suo seggio della capitale per l’elezione dell’assemblea dei cittadini composta da 545 membri. ‘Sono il primo elettore del Paese. Chiedo a Dio che ci protegga in modo che il popolo possa esercitare liberamente il suo diritto democratico di voto’, ha detto, accompagnato dalla moglie Cilia Flores, candidata.

 

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