Nuova protesta contro il governo di Maduro a Caracas, e le unità antisommossa della polizia e la Guardia Nazionale sono già intervenute con gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Sulla stampa online e i social network si moltiplicano testimonianze, foto e video dell’intervento delle forze dell’ordine nella zona di El Paraiso e sulla Avenida Victoria, nell’ovest della capitale. In tutta la città la polizia è molto presente, e le autorità hanno chiuso oltre 30 stazioni della metro, oltre ad avere organizzato numerosi posti di blocco. Il percorso della marcia di protesta si conclude accanto alla sede della Corte Suprema e del Consiglio Nazionale Elettorale (Cne). Le manifestazioni antigovernative si susseguono dall’ inizio di aprile, con un bilancio di almeno 30 morti.
Questo accade perchè il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha annunciato una ‘Assemblea Costituente del popolo’ per riformare la struttura giuridica dello stato e portare la pace al nostro Paese, una mossa già denunciata come golpista dall’opposizione.
‘Non sto parlando di una Costituente dei partiti o delle elite, intendo dire una Costituente femminista, giovanile, studentesca, una Costituente indigena, ma anzitutto una Costituente profondamente operaia, decisamente operaia, che appartenga profondamente alle comune’, ha annunciato Maduro in un comizio in occasione della tradizionale sfilata della Festa dei Lavoratori.
Julio Borges, presidente del Parlamento, in mano all’opposizione, ha già denunciato che questa iniziativa equivarrebbe a una Costituente truffa, inventata solo per distruggere la Costituzione attuale e cercare di fuggire così all’inesorabile verdetto delle elezioni che il governo chavista ha ritardato o sospeso da quando ha perso la maggioranza nel Potere Legislativo, nel dicembre del 2015.
Esattamente un mese fa una sentenza del Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj) venezuelano aveva esautorato completamente il Parlamento unicamerale in mano all’opposizione antichavista, assumendone tutte le funzioni e dando così pieni poteri al governo: una mossa che era stata ribattezzata Madurazo, l’autogolpe del presidente. Le proteste di piazza, però, avevano influito sulla decisione della corte suprema che pochi giorni dopo aveva annullato le sentenze con le quali aveva assunto i poteri costituzionali esautorando l’Assemblea Nazionale e abolendo l’immunità parlamentare dei deputati. Un clamoroso dietrofront arrivato dopo che lo stesso Maduro, presiedendo una riunione urgente del consiglio nazionale di Difesa, aveva esortato il tribunale supremo a ‘rivedere’ le sue sentenze, per mantenere la stabilità istituzionale e l’equilibrio fra i poteri attraverso i meccanismi esistenti nell’ordinamento legale venezuelano. E adesso, lo stesso presidente, prova a riscrivere la carta costituzionale da solo facendola passare con un’assemblea ‘femminista, giovanile e indigena’.
Ieri Maduro aveva annunciato il terzo aumento del salario minimo nel corso dell’anno L’incremento del 60% è per tutti i lavoratori statali e per i pensionati. La decisione è stata presa in mezzo ad una crisi economica devastante e all’ondata di proteste contro il ‘chavismo’ scattata, ormai quasi in forma ininterrotta, un mese fa. I morti delle ultime settimane sono 29, mentre ci sono centinaia di feriti e migliaia di persone fermate o arrestate. Nel discorso tv, Maduro si è poi riferito, come in altre occasioni, ‘al colpo di Stato permanente promosso dalla destra fascista’, oltre a rendere noto, senza dare precisazioni, al fatto che il governo sta preparando un nuovo scenario per porre fine a questo golpe perenne.