A 27 anni di distanza dal più grande disastro di Chernobyl, l’Ucraina, si stringe nel ricordo. Fiori, candele e una cerimonia per ricordare le decine di migliaia di vittime negli anni, colpite da tumori e leucemie, con quello che fu il disastro nucleare ambientale della storia. Era l’1:23 del ora 26 aprile 1986, quando nel reattore numero 4 della centrale nucleare V.I. Lenin, a 3 km dalla città di Prypjat e 18 da Cernobyl, si verificò una violentissima esplosione innescando un incendio di grande dimensioni. “Il ricordo della tragedia richiede unità e il consolidamento degli sforzi del governo e della società per risolvere i problemi nella realizzazione di progetti volti a creare un sistema sicuro per l’ambiente di Chernobyl”, ha affermato per l’occasione il presidente ucraino, Viktor Yanukovich. Il disastro di Cernobyl è stato il più grave incidente mai verificatosi in una centrale nucleare. E’ da considerarsi insieme all’incidente avvenuto nel marzo del 2011, nella centrale giapponese di Fukushima, un incidente catastrofico. La deflagrazione provocò nubi radioattive che raggiunsero anche l’Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione sempre minori, raggiungendo anche l’Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria e i Balcani, fino a porzioni della costa orientale del Nord America. Il rapporto ufficiale redatto da diverse agenzie delle Nazioni Unite, conta 65 morti accertati e stima altri 4.000 decessi dovuti a tumori e leucemie lungo un arco di 80 anni che non è tuttavia stato possibile associare direttamente al disastro.
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