L’ultimo ciak sull’ignoranza di tanti parlamentari italiani è stato registrato ieri sera durante la trasmissione televisiva ‘L’ultima parola’, condotta dal giornalista Gianluigi Paragone. Tanti deputati italiani non conoscono l’art. 18 dello statuto dei lavoratori e le norme sulla flessibilità e la sicurezza di cui tanto si discute in questi giorni. I meno informati sono soprattutto gli esponenti della Lega Nord: gli otto deputati del carroccio intervistati dalle telecamere de ‘L’ultima parola’, non hanno saputo dire cosa ‘regola l’art. 18′. Nessuno si è avvicinato nemmeno lontanamente alla legge entrata in vigore nel 1970 e scritta da Gino Giugni. Le risposte sono state fantasiose e colorite. Sulla flessibilità e sicurezza un leghista ha dichiarato che si trattasse di norme inerenti aziende metal meccaniche. Ma non contento è andato oltre: secondo il deputato lo statuto dei lavoratori e quindi l’art. 18 è entrato in vigore 7 anni fa. La cosa che più ha colpito è stata la risposta di Angelo Sanza, dell’Udc. Da veterano del Parlamento, non sapendo rispondere e per evitare una figuraccia, è finito per spararla veramente grossa. Lui, il Sanza, ha sostenuto di non conoscere bene l’art. 18 e la normativa sul lavoro perché non ha mai occupato uno scranno della commissione lavoro. Quindi, seguendo il ragionamento dell’esponente centrista, le norme sull’art. 18 devono essere conosciute solo da quei parlamentari che siedono in commissione Lavoro. Mha! In loro soccorso sono arrivati i due deputati presenti in trasmissione, Francesco Boccia (Pd) e Anna Maria Bernini (Pdl), che hanno spiegato, anche ai colleghi parlamentari, il significato dell’articolo 18 attenuando la figuraccia della classe politico-parlamentare. Il tutto ha suscitato l’ilarità, e non poteva essere altro, degli spettatori e dei tanti studenti universitari presenti in studio. Se qualcuno voleva avere la prova sulla conoscenza normativa dell’attuale classe politica italiana ieri sera ha ben compreso il perché questo Paese sta andando a rotoli. L’ignoranza di tanti deputati che comodamente siedono in Parlamento è, purtroppo, il risultato di una legge elettorale che risponde a logiche del tutto estranee al sistema politico e dei partiti. Il problema vero e drammatico è un altro. Questi deputati, ma probabilmente se ne nascondono tanti altri nelle stanze dei palazzi, che non hanno saputo rispondere davanti alle telecamere de “L’ultima parola” nei prossimi giorni saranno chiamati a premere il pulsante per esprimere il proprio voto sull’abolizione dell’art. 18. Loro, che non conoscono la normativa, saranno chiamati a decidere il futuro dei lavoratori italiani. Ci si augura che prima del voto trovino un pò di tempo per sfogliare qualche libro per farsi almeno un’idea di cosa stanno votando.