I carabinieri della Compagnia di Verona hanno arrestato un uomo di 57 anni, originario della provincia di Avellino, accusato di aver picchiato la figlia e di averle procurato fratture alla mascella e al naso.
Due anni di violenze. L’uomo, che ora si trova in carcere, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, si era scagliato dapprima contro la moglie ritenuta colpevole di non aver sbrigato le faccende domestiche a regola d’arte e poi, quando la figlia aveva provato a difendere la madre, aveva colpito la ragazza diciottenne, procurandole le fratture giudicate guaribili in 30 giorni. Le violenze sarebbero andate avanti per circa 2 anni, fino all’ultimo episodio. La frattura della parete anteriore del seno mascellare con minimo affossamento dei frammenti, la linea di frattura del pavimento del seno mascellare sinistro e la frattura delle ossa proprie del naso subite dalla figlia, infatti, hanno spinto le donne a chiamare il 112.
Continue minacce di morte. I carabinieri, giunti sul posto, hanno accertato che l’uomo da sempre impediva alla moglie e alla figlia di invitare gente minacciando di ucciderle con gli ospiti. Le costringeva a pulire casa senza che né lui né i figli maschi, uno maggiorenne e l’altro ancora minore, potessero fornire aiuto. L’ultima aggressione, è scaturita proprio dal fatto che il figlio maschio avrebbe detto al padre di non voler aiutare le donne perché le faccende domestiche non lo riguardavano. L’uomo a quel punto, vista la reazione della sorella, si è scagliato contro quest’ultima ritenuta colpevole anche di non volerlo fare accedere nella sua stanza. I militari dell’Arma, quando sono giunti sul posto, hanno visto la ragazza con il viso insanguinato, tumefatto nella parte sinistra, l’occhio sinistro gonfio e parzialmente chiuso.