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L’hanno rimproverato di essere rimasto senza lavoro perché sempre ubriaco. Stanco delle continue lamentele un rumeno ha maltrattato la sua nuova compagna e sua figlia. Non era la prima volta che subivano minacce. Ma questa volta, dopo l’ennesima minaccia, le due donne hanno trovato il coraggio di denunciare l’uomo alle forze dell’ordine che lo hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia.
I fatti. Da quando si era trasferito a Verona dalle Marche per andare a convivere con la donna, una rumena di 45 anni, l’uomo diverse volte aveva litigato con la compagna che lo accusava di trascorrere il suo tempo bevendo e sperperando quei soldi che lei e la figlia guadagnavano facendo lavoretti saltuari. In una occasione l’uomo aveva minacciato le due donne di ucciderle lanciandole dal balcone del loro appartamento, al terzo piano di una palazzina. Dopo l’ultima bevuta, aveva trascorso la notte fuori casa e, tornato nell’appartamento, si era scagliato contro la figlia ventenne della donna, impossessandosi del suo personal computer. La mamma impaurita ed esasperata ha chiamato il 112 che immediatamente ha raggiunto l’abitazione della donna. Nonostante la presenza dei militari, il 42enne, ha continuato a inveire contro le donne e preso dalla rabbia, si è scagliato contro i carabinieri che, dopo aver scansato i colpi dell’uomo, lo hanno arrestato e accompagnato negli uffici di via Salvo d’Acquisto. Il rumeno arrestato per resistenza a un pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia, è stato condannato a 4 mesi reclusione per la resistenza a un pubblico ufficiale. I carabinieri, per i maltrattamenti in famiglia, lo hanno condotto presso la casa circondariale di Montorio, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa immediatamente dalla magistratura scaligera. L’uomo già nel 2009 era stato arrestato dai carabinieri perché aveva picchiato la moglie rumena.
