Il ministro dell’Economia Gualtieri, impegnato nella sua campagna per le suppletive nel seggio romano lasciato libero da Paolo Gentiloni, afferma che c’è il dialogo, l’ascolto e la partecipazione per rimettere in moto l’Italia uscendo dai ministeri: ‘Abbiamo avviato un tavolo con i sindacati sulle pensioni e puntiamo a ‘migliorare il reddito di cittadinanza’. Guardiamo a uno schema che ci vede convintamente alleati anche con i M5s in una prospettiva di governo triennale in un nuovo centrosinistra’.
‘Un 2020 con un deficit al 2,4% del Pil e un debito intorno al 135% di un Pil che crescerà solo dello 0,5%. Sono numeri da depressione quelli con cui la missione del Fmi, incaricata di redigere il rapporto annuale sull’Italia, disegna un 2020 ‘anemico’ per la nostra economia. Un Paese che presenta le previsioni più basse nell’Ue, in cui si riflette il basso potenziale di crescita. E dove i redditi reali restano ancora del 7% inferiori al picco pre-crisi nel 2007 e con la partecipazione femminile al mondo del lavoro più bassa in Europa’, dovrebbe essere serio motivo di preoccupazione per il ministro dell’economia. Senza contare che Fmi boccia in modo clamoroso il reddito di cittadinanza che Gualtieri vorrebbe migliorare.
Giorgio Mulè, deputato e portavoce dei gruppi di Fi alla Camera e al Senato è chiaro: ‘La verità è che il reddito di cittadinanza è stato una clava elettorale utilizzata dal Movimento 5 stelle per ‘rubare’ voti al Sud. La massima manifestazione del fallimento di questa sciagurata riforma è il voto in Calabria che ha stroncato il consenso acquisito dai 5stelle nelle elezioni politiche del 2018’.
‘Da Conte ci aspettiamo un rilancio dell’agenda di governo, ma a differenza di Zingaretti non credo che il presidente Conte sia il riferimento per i riformisti’, chiarisce subito Maria Elena Boschi di Italia Viva. Conte si incontrerà coi capi delegazione della maggioranza per cominciare a stendere il cronoprogramma. ‘Temi divisivi come Autostrade e prescrizione non dovrebbero essere al centro dell’incontro’, dicono a palazzo Chigi. Se ne parlerà ’fuori sacco’. Conte punta a stabilire una metodo e un’agenda.
Sulla revoca della concessione ad Autostrade e la prescrizione bisognerà decidere che fare. ll primo dossier sul tavolo di Conte sarà però l’ex Ilva. Dopo aver riunito i capi delegazione il premier potrebbe dedicarsi proprio a questo tema, con una bozza di lavoro di cinque pagine a fare da base e il nodo da risolvere degli esuberi e dell’ingresso di Invitalia.
Al momento Conte è in Bulgaria: ‘Sono qui in un momento significativo nell’ambito dei nostri rapporti bilaterali (il 140/o dei rapporti diplomatici italo-bulgari). E’ un appuntamento che ci ha consentito di operare una ricognizione degli straordinari traguardi del nostro partenariato e di constatare il forte sentimento di amicizia dei nostri popoli, entrambi si sentono nella famiglia europea e atlantica. Ho confermato che l’Italia sostiene il convinto impegno bulgaro sulla chiusura del meccanismo di cooperazione e verifica europeo, il suo ingresso in Schengen e nell’area euro. La Bulgaria è un modello riferimento per i Paesi dell’area, pienamente integrata nell’Ue e nella Nato’.