Vertice M5S a Roma sul ruolo nel Movimento di Giuseppe Conte

I vertici del M5s avrebbero dovuto riunirsi in conclave a Marina di Bibbona per discutere del possibile approdo di Conte alla guida di quel che resta dei grillini.Grillo è stato costretto a cancellare il vertice per il presunto motivo legato a una fuga di notizie. Più probabile,  è stato cancellato perché l’ex premier non ha comunicato la sua disponibilità a guidare il Movimento.  .

Dunque, il Movimento 5 Stelle appare pronto ad affidare il proprio destino nelle mani di Giuseppe Conte.

Il vertice tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte sul futuro dei Cinque Stelle e per valutare i tempi e i modi dell’ingresso dell’ex premier nel Movimento è iniziato ieri,  poco prima di mezzogiorno all’hotel Forum di Roma.

Grillo ha fatto il suo ingresso nell’hotel con la testa coperta da un casco usato come protezione anti Covid e che ricorda quello di un palombaro o di un astronauta. Conte invece è arrivato con la sua scorta, ma ha percorso a piedi l’ultimo tratto, affiancato dall’ex capo scorta che lavora ancora al suo servizio. L’ex premier ha poi lasciato l’Hotel Forum e non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti.

La riunione nella terrazza dell’ultimo piano, con vista mozzafiato sui fori imperiali.

Tra i primi ad arrivare anche l’ex sottosegretario a Palazzo Chigi Riccardo Fraccaro.

A quanto risulta al Corriere i partecipanti sono una dozzina, alcuni dei quali in collegamento telematico: oltre al garante, all’ex premier e a Fraccaro è previsto l’intervento di Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna, Alfonso Bonafede e dei capigruppo Ettore Licheri e Davide Crippa. Assente invece Davide Casaleggio, impegnato nella sesta tappa del tour ‘La base incontra Rousseau’.
Al centro della discussione le modifiche statutarie o di regolamento per decidere il ruolo di Conte in seno al Movimento che verrà.

Eppure, prima di procedere con le modifiche allo statuto necessarie a ritagliare un ruolo ‘ad hoc’ per l’avvocato, i grillini si aspettano una mossa proprio da Conte. L’ex presidente del Consiglio – si ragiona in ambienti 5 Stelle – ha due strade davanti a sé. O meglio, un bivio rispetto al quale scegliere due direzioni: entrare nel Movimento oppure fare il ‘federatore’ dell’alleanza tra M5S, Pd e Leu.

Un bivio dove entrambe le opzioni nascondono insidiose incognite. Che potrebbero ridimensionare ambizioni personali e progetti politici di spicco.

Conte – che da marzo tornerà in cattedra all’Università di Firenze – si è preso del tempo per riflettere. I big del Movimento nel frattempo stanno alla finestra.

Secondo il regolamento, il Comitato direttivo ‘elegge e revoca al proprio interno a maggioranza, con rotazione annuale, colui che assumerà le funzioni di rappresentante legale ed istituzionale del Movimento 5 Stelle. E per l’esercizio delle sole funzioni che le leggi pro tempore vigenti richiedono’. Tale figura è chiamata ‘Presidente del Comitato direttivo’. Una soluzione – spiega sempre un esponente grillino – potrebbe essere quella di estendere la durata del mandato del Presidente. In questo modo riusciremmo a garantire a Conte una leadership solida’. Come noto, le candidature per il Comitato direttivo non sono ancora state aperte. Ma qualcuno ha già fatto un passo avanti. Finora, infatti, si sono proposti l’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta. Il consigliere capitolino Paolo Ferrara. L’europarlamentare Dino Giarrusso.

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