Vertice Ue: accordo su scudo antispread. Monti a sorpresa: “Per ora non lo userò”

E’ fatta. L’Europa ha varato lo scudo antispread e i dettagli verranno resi noti entro il 9 luglio. Il pugno forte di Mario Monti è riuscito ad abbattere anche le resistenze della Merkel. A far cedere il cancelliere di ferro, la minaccia di mandare a monte l’intero pacchetto, compreso il patto per la crescita da 130 miliardi. La cancelliera commenta così i risultati ottenuti: “Abbiamo raggiunto buoni risultati sugli strumenti Esm e Efsf, continueremo a lavorare sulle misure a lungo termine”. Merkel parla di “una buona decisione soprattutto per quanto riguarda la crescita e la lotta alla disoccupazione”. Alle 5 di mattina Monti finalmente lascia la sala del Consiglio, ma la notizia dell’accordo raggiunto, viene data già da Van Rompuy e Barroso. Monti si dice quindi soddisfatti per le “misure raggiunte, soddisfacenti per la stabilizzazione dell’Eurozona”, sufficienti – è l’auspicio – a evitare un lunedì nero sui mercati. L’Italia quindi ottiene che “per i paesi che rispettano le raccomandazioni specifiche al loro Paese, varrà il Patto di stabilità e altri criteri, come l’Italia in questo momento rispetta”. Inoltre coloro che chiederanno di accedere al meccanismo “se osservano tutte le condizioni non dovranno sottoporsi ad uno specifico programma: dovranno firmare un memorandum of understanding ma non avranno la troika”.Poi Monti precisa: “l’Italia ha insistito per il meccanismo, ma non abbiamo in questo momento l’intenzione di avvalercene”. Durante la cena con i leader europei, Monti fa appello a tutti gli strumenti a sua disposizione per giungere all’accordo sul piano antispread: fin quando questo non verrà approvato, nulla verrà attuato, in primis il piano per la crescita. La Spagna segue l’Italia, con Rajoy che si schiera dalla parte di Monti. “Serve un meccanismo anti-spread per i Paesi virtuosi senza che sia loro imposto un programma aggiuntivo”, precisa i premier spagnolo. E quello di Roma e Madrid “non è un ricatto” ma una posizione comprensibile. Dopo le conferenze stampa, anche Hollande e Van Rompuy tornano al tavolo delle trattative con gli altri 16 leader dell’Eurozona. Verso le due, trapelano le prime indiscrezioni relative ad un’intesa vicina. La notizia uffiliace arriva solo poco prima delle 5, quando fonti della delegazione italiana fanno sapere di un accordo “soddisfacente”. Mezz’ora dopo, è Monti in persona a parlare con i giornalisti. Felice oltre che l’Italia, non solo nazione ma anche nazionale: “Orgoglioso e felice, sarò a Kiev per la finale”.

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