Producevano capi di abbigliamento utilizzando parti di procione. Centosei esemplari di vestiario prodotti in questo modo, sono stati sequestrati all’aeroporto di Fiumicino, nell’ambito di un’operazione congiunta condotta dal personale dell’Agenzia delle Dogane e del Nucleo operativo Cites di Fiumicino del Corpo forestale dello Stato. La merce proveniva dalla Cina ed era destinata a una ditta romana d’alta moda, il cui titolare è stato segnalato all’autorità giudiziaria. Il procione, detto comunemente orsetto lavatore, è una specie tutelata da uno specifico regolamento comunitario riguardante gli animali da pelliccia, che ne consente l’esportazione solo da allevamenti certificati e riconosciuti negli Stati Uniti e nel Canada. Gli aspetti sanzionatori e penali del mercato illegale sono regolamentati dalla Convenzione di Washington sul commercio e la detenzione di specie animali e vegetali minacciate di estinzione (Cites). Il controllo è stato effettuato su un carico di 40 colli: si stima che il centinaio di abiti sequestrati avrebbe potuto fruttare un guadagno illegale di circa 250mila euro. Per il Nucleo operativo Cites di Fiumicino, particolarmente attento a questi tipi di importazione, si tratta del sesto sequestro di rilievo riguardante questa specie nel giro di due anni.
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