Monti giura al Quirinale. A Palazzo Chigi, passaggio delle consegne. Berlusconi: “Auguri”

Il primo Consiglio dei ministri del governo Monti ha già avuto luogo, la riunione è servita per la nomina Antonio Catricalà a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e segretario dello stesso Cdm.
Fresco di giuramento, Mario Monti  ha raggiunto Palazzo Chigi. Il professore è stato accolto, come da cerimoniale, dal picchetto d’onore e dalla banda dell’esercito nel cortile del Palazzo di governo. Monti ha qui  incontrato Silvio Berlusconi e Gianni Letta. Successivamente il nuovo premier incaricato, ha ricevuto dal cavaliere, per il tradizionale passaggio delle consegne, la ‘campanella’ che storicamente viene utilizzata da tutti i capi del governo per dare inizio alla riunione del Consiglio dei ministri. Il premier dimissionario ha fatto gli auguri all ‘ esordiente primo  ministro.

Poi, Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta,  ha lasciato palazzo Chigi salutato dal picchetto d’onore, tra gli applausi dei dipendenti del Palazzo. Letta saluta in direzione delle finestre e manda qualche bacio.

Sollevato sembra il Capo dello Stato, che si è detto soffisfatto di un nuovo Governo che “nasce in un clima favorevole” e che “sembra  avere le carte in regola per lavorare bene”.

Monti giura al Quirinale: E’ fatta. Nasce ufficialmente in Italia il Governo tecnico, da molti giudicato ancora di salvataggio per un Paese alla deriva. Paese del quale Mario Monti, presidente del Consiglio con l’interim all’Economia, ha preso le redini, giurando con i ministri nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al Quirinale.

Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Consigliere di Stato Donato Marra, e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Rolando Mosca Moschini. Il Ministro degli Affari Esteri, Ambasciatore Giulio Maria Terzi di Sant’Agata, e il Ministro della Difesa, Ammiraglio Giampaolo Di Paola, attualmente all’estero, presteranno giuramento successivamente nelle mani del Capo dello Stato. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Con il giuramento di tutti i ministri che compongono l’Esecutivo a guida Mario Monti, il nuovo Governo, in attesa di ottenere le fiducie dalle Camere, è nella pienezza delle sue funzioni.

Il rito del giuramento, viene sancito dall’articolo 93 della Costituzione. Ora manca solo il voto di fiducia delle Camere. Inizierà il Senato,al quale Mario Monti presenterà il nuovo programma, domani alle 13.

Dall’Europa,pieno appoggio a Monti:  “Le settimane che vengono saranno decisive. Insieme ce la faremo”: lo scrive il presidente francese Nicolas Sarkozy in una lettera a Mario Monti, resa nota dall’Eliseo.

“I francesi conoscono il suo impegno europeo – scrive il presidente francese Nicolas Sarkozy in una lettera a Mario Monti – ed hanno un grande rispetto per il lavoro da Lei svolto come commissario a Bruxelles per dare dinamismo al mercato interno e alla crescita europea”. I francesi, aggiunge Sarkozy, “conoscono la sua determinazione e apprezzano il contributo da lei garantito alla riflessione sulla modernizzazione della Francia nel quadro della Commissione presieduta da Jacques Attali”.

“Sono convinto – scrive il presidente francese Nicolas Sarkozy in una lettera a Mario Monti – che l’applicazione da parte dell’Italia di nuove misure che si aggiungono ai piani già adottati vi consentirà, nella fiducia, di trovare il cammino della stabilità e della crescita”.

Anche Junker accoglie positivamente il Governo Monti:- “La formazione del governo Monti “é una buona notizia per l’Italia e la zona dell’euro”: ha dichiara il primo ministro del Lussemburgo e presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker.

Monti scioglie la riserva, e comunica i nuovi ministri: Dopo un colloquio durato  quasi due ore con il Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano, Mario Monti ha sciolto la riserva. Prende il via così in Italia il governo tecnico, conseguenza delle recenti dimissioni di Berlusconi.

Questa la lista dei ministri con portafoglio: ministero dell’Economia ad interim a Mario Monti; ministero degli Esteri all’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata; all’Interno Anna Maria Cancellieri; alla Giustizia Paola Severino; alla Difesa l’ammiraglio Di Paola; allo Sviluppo economico e alle Infrastrutture Corrado Passera; all’Agricoltura Mario Catania; ai Beni culturali Lorenzo Ornaghi; all’Istruzione e alla Ricerca Francesco Profumo; al Welfare Elsa Fornero. Sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà Antonio Catricalà.

I ministri senza portafoglio saranno invece: Fabrizio Barca alla Coesione territoriale, Andrea Riccardi all’Intergrazione e cooperazione, Piero Gnudi al Turismo e allo Sport, Enzo Moavero agli Affari europei, Piero Giarda ai Rapporti con il parlamento.

Il Presidente del Consiglio incaricato, ha giustificato così il suo ritardo nello sciogliere la  riserva: “Il tempo, necessario per stilare la lista dei ministri, lo è stato soprattutto per il convincimento mio e per l’esposizione al Capo dello Stato circa una determinata struttura, ad esempio che l’Economia e le Finanze appartengono al presidente del Consiglio”. Ha poi rivolto un pensiero anche al Premier dimissionario, Silvio Berlusconi:
“Desidero rivolgere un cordiale saluto al presidente del Consiglio uscente, Silvio Berlusconi, con rispetto ed attenzione per l’opera da lui compiuta”.

Ma questa volta non saranno i politici a decretare le sorti dell’ Italia: “Nelle consultazioni sono arrivato alla conclusione che la non presenza di politici nel governo lo agevolerà: toglierà un motivo di imbarazzo”: ha affermato il Presidente del Consiglio incaricato Mario Monti.

Monti infine ha ringraziato Napolitano “per l’onore che mi ha fatto chiamandomi a questo incarico e per il sostegno che da lui in ogni istante ho avuto”. Il nuovo presidente del Consiglio ha rivolto un saluto al presidente uscente Silvio Berlusconi esprimendo “rispetto e attenzione per l’opera da lui compiuta”.

Il voto di fiducia al governo Monti, giungerà solo alle  20.30, ora in cui in Senato è prevista la prima chiama.  Le dichiarazioni di voto sono invece  fissate per le 19 mentre il presidente del Consiglio replicherà alle ore 18.30. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di palazzo Madama.


 


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