Dieci articoli per revisionare il sistema fiscale. E’ il contenuto della delega al governo sul tavolo del Cdm di ieri. L’obiettivo – si legge all’articolo 1 – è «stimolare la crescita economica attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui redditi derivanti dall’impiego dei fattori di produzione». Si va dalla riforma di Irpef e Irap a quella del catasto e alla razionalizzazione dell’Iva. Tra gli obiettivi quello di eliminare micro-tributi, preservare la progressività del sistema tributario, ridurre l’evasione e l’elusione fiscale.
Nella bozza alla delega per la riforma fiscale è previsto anche un riordino della detrazioni e delle deduzioni e la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto. L’intervento stabilisce «una modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati».
I criteri e principi direttivi sono: prevedere strumenti, da porre a disposizione dei comuni e dell’Agenzia delle entrate, atti a facilitare e ad accelerare l’individuazione e, eventualmente, il corretto classamento delle seguenti fattispecie: gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita; i terreni edificabili accatastati come agricoli; gli immobili abusivi, individuando a tal fine specifici incentivi e forme di trasparenza e valorizzazione delle attività di accertamento svolte dai comuni in quest’ambito; prevedere strumenti e moduli organizzativi che facilitino la condivisione dei dati e dei documenti, in via telematica, tra l’Agenzia delle entrate e i competenti uffici dei comuni nonché la loro coerenza ai fini dell’accatastamento delle unità immobiliari. Naturalmente la delega fiscale contiene anche la revisione della aliquote Iva e l’obiettivo di ridurre in maniera progressa le aliquote media dell’Irpef.
Revisionare il sistema fiscale italiano. Questo l’obiettivo del disegno di legge delega sulla riforma fiscale che è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Non senza polemiche, dato che la Lega ha prima abbandonato la cabina di regina che ha preceduto la riunione del governo ed ha poi disertato il Cdm.
Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, rappresentante della Lega in cabina di regia al posto di Giancarlo Giorgetti, ha lasciato in anticipo la riunione chiedendo ai colleghi più tempo per approfondire la bozza del ddl e la riforma del catasto.
Alla successiva riunione del Consiglio dei ministri la delegazione leghista non si è presentata. A spiegare lo strappo è stato Massimo Bitonci, capogruppo della Lega in commissione Bilancio alla Camera: “Per noi la riforma del catasto in questo modo non va bene“.
Un passo inaspettato ma che non ha fermato il premier Draghi e i lavori del governo, con il Cdm che ha approvato la bozza del disegno di legge delega. Anche perché la riforma fiscale è una delle riforme strutturali chieste dall’Europa e necessarie per ottenere i finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Riforma fiscale, parla Mario Draghi
A chi in conferenza stampa gli ha chiesto perché la Lega non abbia partecipato al Cdm, il premier Mario Draghi si è limitato a dire: “Ce lo spiegherà Salvini nelle prossime ore o nei prossimi giorni”, aggiungendo però che il contenuto del ddl era già noto a tutti.
“Non si prendono impegni – ha detto – che diventa difficile mantenere o si fanno promesse: è una scatola che si ispira a certi principi, ritengo ampiamente condivisi dalla Lega”.
Inoltre, ha precisato, “si tratta di una legge delega, molto generale, che andrà riempita con i contenuti, i decreti delegati. Sui decreti ci saranno ulteriori momenti di confronto, la stessa legge delega sarà oggetto di confronto in Parlamento”.
“Questo è molto importante – ha spiegato Draghi – perché uno può avere la sensazione che si tratti dell’ultima parola sul fisco e il governo abbia deciso. Purtroppo o per fortuna il processo non è così semplice, prenderà molti anni”.
Per quanto riguarda il catasto, il presidente del Consiglio ha affermato che “non è proprio una revisione. Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che oggi non è accatastato, terreni e abitazioni che oggi non sono accatastati”.
“Procederà anche a una revisione delle rendite catastali adeguandole alle rendite di mercato: ci vorranno 5 anni, l’impegno che il governo prende oggi è che nessuno pagherà di più o di meno. Le rendite su cui si basa la tassazione oggi restano invariate, è un’operazione di trasparenza che non cambia assolutamente l’imposizione fiscale su case e terreni”.
Riforma fiscale, i punti del ddl
L’obiettivo della riforma fiscale è stimolare la crescita economica aumentando l’efficienza del regime di tassazione. Il governo Draghi punta a ridurre il carico fiscale sui fattori di produzione e a razionalizzare e semplificare il sistema tributario.
Altri obiettivi sono ridurre evasione ed elusione fiscale, preservare la progressività del sistema tributario ed eliminare i cosiddetti ‘micro-tributi’.
Diverse le ipotesi sul tavolo che verranno approfondite nei prossimi mesi: dalla revisione delle aliquote Irpef, l’abolizione dell’Irap e un intervento sulle aliquote Iva alla riforma del catasto con la revisione degli estimi catastali.
La legge delega infatti indica solo i principi base della riforma fiscale, i cui contenuti verranno inseriti nei vari decreti legislativi previsti dalla stessa delega. Una volta che sarà stata approvata dal Parlamento, il governo avrà 18 mesi di tempo per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi.