Nell’ambito del Maggio dei Monumenti di Napoli, la Fondazione Giambattista Vico dedica al suo filosofo un interessante calendario con eventi d’eccezione. Il prossimo appuntamento, domenica prossima 20 maggio
Ampi consensi di pubblico e di critica per gli eventi promossi dalla Fondazione Giambattista Vico Onlus, in occasione del Maggio dei Monumenti 2018 di Napoli, dedicato proprio a Vico, in occasione del 350° anniversario dalla nascita del grande filosofo.
Con essi, la Fondazione, Istituto di Alta Cultura, conferma il proprio ruolo fondamentale di protagonista in ambito vichiano e di principale ente di studio specifico, divulgazione e tutela del pensiero del Vico.
Il prossimo appuntamento è per il 20 maggio ore 11, nel complesso monumentale di San Gennaro all’Olmo e San Biagio Maggiore, con ‘La Dieta Mediterranea come filosofia di vita’.
Intervengono: l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Nino Daniele; il responsabile regionale Touring Club Giovani, Luca Ferraro; Adriana Oliva, ordinario di Bio Chimica e console TCI Napoli; il presidente Fondazione Vico, Luigi Maria Pepe; il Prof. Fabrizio Lo Monaco per l’UNIMA.
Una interessante visita guidata nella chiesa dove il grande filosofo è stato battezzato, ricca di testimonianze storiche. Seguirà un incontro su Vico e la Dieta mediterranea quale filosofia di vita. Si parlerà tra l’altro, di come il soggiorno a Vatolla, nel Cilento, ‘lo abbia restituito in salute’ e sia stato fonte di ispirazione per la sua Scienza Nuova.
È bene ricordare infatti, con le parole del presidente della Fondazione Giambattista Vico, Luigi Maria Pepe, che la Dieta mediterranea ‘va intesa come stile di vita, come qualità della vita, dell’ambiente in cui si vive, delle persone che ‘ti contaminano’ e del cibo che ti delizia’.
Perciò, oggigiorno non risulta assolutamente anacronistico associare il filosofo al grande brand Dieta Mediterranea che ha proprio come baricentro la terra del Cilento. A scoprire e svelare queste sinergie e punti di incontro, è dedicata questa giornata con illustri ospiti che dialogheranno, continua Pepe che ricorda pure quanto sia importante oggi, ‘approcciarsi alla figura fondamentale del Vico ed al suo pensiero in maniera differente, sensibilizzando la sua attuazione nella nostra società”‘.
A conclusione dell’incontro, una degustazione di prodotti tipici cilentani, nel rispetto dei dettami della Dieta mediterranea, con il contributo di Capri Moonlight Wine Company e della Cooperativa Nuovo Cilento.
Questo il programma:
ore 10,45 raduno partecipanti piazzetta San Biagio Maggiore
ore 11,00 inizio visita guidata alle antiche chiese di San Biagio e di San Gennaro all’Olmo
ore 11,30 inizio convegno sulla “Dieta Mediterranea” nella chiesa di San Gennaro
ore 12,15 rinfresco sulla storica terrazza della Fondazione.
È gradita la prenotazione: Touring Club, Territorio di Napoli, napoli@volontaritouring.it, o Fondazione GiamBattista Vico, sede di Napoli,
fondazionegbviconapoli@gmail
Riguardo alla Dieta Mediterranea ed ai suoi poteri salutari, va ricordato che in un lungo periodo di tempo fra il 1689 e il 1695 denominato dell’ ‘autoperfezionamento’ Vico visse nel Cilento, svolse attività di precettore dei figli del marchese Domenico Rocca presso il castello di Vatolla – oggi frazione del Comune di Perdifumo – nel Cilento e colà, usufruendo della grande biblioteca padronale, ebbe modo di studiare Platone e il platonismo. Il Vico nei nove anni dedicati al Cilento trovò un bellissimo e perfettissimo sito che gli permise di guarire dalla malattia che lo affliggeva: la tisi.
L’evento del 20 maggio consentirà al pubblico di conoscere le gemme storiche del Complesso monumentale che ospita la sede partenopea della Fondazione.
‘Ad appena ventiquattr’ ore di vita Giambattista Vico, nato in una casa modesta al numero 31 di via San Biagio dei Librai, veniva battezzato in San Gennaro all’ Olmo’.
La chiesa di San Biagio, in origine una cappella minuscola ma detta Maggiore per antichità di rito – come spiega Maria Grazia De Ruggiero in un pregiato volumetto edito per l’occasione dalle edizioni Palazzo Vargas, intitolato ‘Nella Napoli vichiana: siti, storie, suggestioni’, viene menzionata per la prima volta in uno scritto del cardinale Francesco Carafa del 1542.
Appena dopo, nel 1543 San Biagio Maggiore e San Gennaro all’ Olmo risultano affidate ai “complateari”, i fedeli della zona.
È intorno al 1628 in San Biagio che s’ insedia ufficialmente la corporazione dei librai, alla quale appartiene pure il padre di Giambattista Vico. In documenti del Seicento si trovano le prime testimonianze della piazzetta, antistante le due chiese, esistente tuttora, con al centro, un olmo: lì si appendevano i premi per i vincitori dei tornei cavallereschi in cui si intrattenevano i rampolli delle famiglie nobili, che abitavano i bei palazzi circostanti.
Da quell’ albero, la denominazione della chiesa di San Gennaro, ben più ampia di quella dedicata a San Biagio.
Intanto, meritati successi di pubblico e di critica hanno riscosso le iniziative già curate dall’istituto vichiano di alta cultura, nell’ambito del Maggio dei Monumenti di Napoli: la mostra su Vico firmata da Lello Esposito al Renaissance Hotel, curata da Jean-Noël Schifano e ‘Filosofi vs Strartupper’, a Palazzo Marigliano, incontro che ha visto un pool di esperti a confronto su ‘come il filosofo oggi può ricamarsi un ruolo e uno spazio nella moderna realtà innovativa ed imprenditoriale, apportando un suo contributo’.
Teresa Lucianelli