E’ arrivato il responso del Viminale sulle liste ammesse alla competizione elettorale. Su 219 simboli elettorali, ne sono stati accettati 169. Trentaquattro sono stati ricusati e 16 dichiarati senza effetto per carenza di documentazione.
Tra i simboli ricusati dal Ministero dell’Interno, c’è anche quello “civetta”, clone del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che era stato depositato dall’ex grillino Danilo Foti.
Il depositante può presentare opposizione entro 48 ore, sul quale decide, nelle successive 48 ore, l’Ufficio centrale nazionale. I depositanti di un altro contrassegno possono presentare opposizione contro la decisione del ministero dell’Interno di accettare un contrassegno che ritengano facilmente confondibile con il proprio; sulla opposizione, che deve essere presentata entro 48 ore dalla decisione, delibera l’Ufficio nazionale centrale.
Oltre ai simbolo civetta del M5S, sono stati ricusati anche i due “simboli civetta” che copiavano quelli del premier uscente Mario Monti (“Monti presidente per l’Europa”) , del magistrato Antonio Ingroia (“Rivoluzione Civile”) ed il contrassegno presentato dalla Lega Nord, che ha ora 48 ore di tempo per modificare il suo simbolo.