“Il settore vitivinicolo italiano ha dato prova di una straordinaria capacità di ripresa e resilienza riuscendo a reggere l’urto di questa crisi senza precedenti che si è abbattuta sul sistema produttivo globale”. Lo ha affermato Raffaele Borriello, direttore generale dell’Ismea, in una conferenza stampa online sulle stime vendemmiali elaborate da Assoenologi, Ismea e Unione Italiana Vini.
Sospiro di sollievo proviene sia dal cessato allarme dazi verso gli Usa, che sta invece penalizzando i nostri concorrenti francesi e spagnoli, ma anche da una vendemmia che per qualità e quantità risponde agli attuali bisogni del settore. Desta naturalmente preoccupazione – ha sottolineato Borriello – la flessione sui mercati esteri, dopo 20 anni di crescita ininterrotta, e lo spettro di una recessione economica globale, ma il sistema vitivinicolo italiano appare solido e in grado di tornare sui livelli a cui ci aveva abituato”.
“Sono ottimista come il presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella – ha osservato Borriello – ma bisogna capire in che modo il nostro settore alla fine della pandemia si potrà riaffermare nei mercati esteri e farsi trovare pronti, capire in che modo l’economia globale riprenderà. Dobbiamo puntare a mantenere la medaglia d’oro della quantità e mantenere la posizione anche in termini valore con una forte riconoscibilità sui mercati esteri”. “In questa fase le misure emergenziali messe in campo dal governo e del Parlamento sono state adeguate e hanno permesso alle imprese di riprendersi all’esito della riapertura dell’horeca, – ha aggiunto Borriello – ora bisogna pensare a fare investimenti, le imprese devono essere sostenute per farsi trovare pronte nel momento in cui i mercati internazionali torneranno alla normalità”.